
Francesca Piccinini alla Foppapedretti Bergamo
Bergamo Una svolta epocale. La Foppa non è più la Foppa. Dopo trent'anni e trenta trofei vinti in Italia e in Europa le strade del Volley Bergamo e della Foppapedretti si separano. Uno shock, se si pensa che cosa sono stati l'una per l'altro. Bergamo ha fatto conoscere l'azienda Foppapedretti in tutto il mondo e l'azienda Foppapedretti ha consentito alla città di Bergamo di far avverare sogni che altrimenti sarebbero rimasti nell'Olimpo dell'immaginazione. La squadra non viene smantellata nè la società subisce, al momento, degli scossoni. Sia chiaro. Anche perché oggi Bergamo è la Zanetti Bergamo. Di certo però fa sensazione sapere che Foppapedretti e Bergamo sono ormai separate. Anche perché di fatto non lo saranno mai veramente, visto tutto l'affetto che si sono scambiate in ben tre decenni di pallavolo femminile.
Le campionesse
Cosa sarebbe stata Francesca Piccinini, la Divina, senza il marchio Foppapedretti Bergamo? Probabilmente sarebbe diventata "divina" lo stesso - la classe immensa non si può condizionare -, ma magari non sarebbe stata protagonista di un ciclo di vittorie così leggendario. Eleonora Lo Bianco, Francesca Piccinini, Paola Cardullo, Keba Phipps, Maurizia Cacciatori, Serena Ortolani, Manuela Secolo sono solo alcuni dei volti notissimi che hanno reso grande la Foppa. E che a loro volta devono tanto alla stessa Foppapedretti.
Momento di difficoltà
"La situazione di emergenza causata dal covid-19, sia con la sospensione assai triste ma necessaria della presenza del pubblico alle partite sia con le ripercussioni economiche per tante imprese, che equivale a difficile reperibilità di sponsor, rende ancora più difficile proseguire, soprattutto a un livello agonistico degno della storia e del palmares del Volley Bergamo - si legge in una nota del presidente Luciano Bonetti -. E' il momento di chiudere un ciclo. E continuiamo a sperare che sia possibile passare il testimone a qualcun altro, al quale auguriamo di cuore altrettanti successi per la squadra e anche per il territorio, che se lo merita. Noi però d'ora in avanti saremo semplici spettatori e ovviamente tifosi appassionati".
Cicli irripetibili
Bergamo come Villa Cortese, ma con un finale decisamente meno amaro. Nel caso di Villa Cortese fu Carnaghi, che insieme ad Mc aveva compiuto un autentico miracolo nel volley femminile italiano portando un paese di seimila abitanti a festeggiare ben due vittorie della Coppa Italia e il sogno scudetto accarezzato più volte nel corso di dieci anni da favola. Ora Villa Cortese non è più in serie A1, il titolo sportivo è stato venduto da qualche anno e il Gso Villa Cortese sta facendo grandi cose ma a livello giovanile e in campionati minori. Bergamo è ancora ben salda in serie A1, il titolo sportivo è ancora ben radicato in società. Però anche in questo caso lo sponsor storico lascia la società sportiva ma lascia anche tante incognite e tanti interrogativi per il futuro. E lascia soprattutto una tifoseria, quella Nobilità Rossoblù che ha poche rivali nel mondo quanto a calore e passione, che in questi anni ha rappresentato l'anima di Bergamo e che continua a farlo. Bergamo oggi ha Zanetti come sponsor e quindi non è di certo abbandonata, anzi. Quel che è certo è che la Foppapedretti Bergamo rimarrà come la Mc-Carnaghi Villa Cortese e l'Asystel Novara, la Yamamay - oggi Uyba - Busto Arsizio - e nel volley maschile la Lube Civitanova, che resiste e vince parecchio - una realtà nella quale sponsor e città si sono fuse in una sola emozione.