LAURA DE BENEDETTI
Cosa Fare

Via Raetia, l’antico Cammino nel sito Unesco tra incisioni rupestri e parchi archeologici

Cinque tappe in Valle Camonica sulle orme dei popoli che per 10mila anni hanno attraversato questo crocevia alpino, il primo in Italia ad essere riconosciuto patrimonio dell’Umanità

L'antica via Raetia sulle Alpi Retiche, chiamate così dai Romani perché vi abitava il popolo etrusco dei Raeti

L'antica via Raetia sulle Alpi Retiche, chiamate così dai Romani perché vi abitava il popolo etrusco dei Raeti

"La Via Raetia non è solo un sentiero, ma una straordinaria macchina del tempo. Cammini letteralmente su ciò che l'Unesco ha definito 'la più grande galleria d'arte preistorica all'aperto d'Europa'. Chi percorre questa via ha il privilegio di esplorare complessi megalitici, ammirare incisioni rupestri di 8.000 anni fa e sostare in pievi romaniche, tutto nell'arco di una singola giornata".

Parola di Carlo Zani, ideatore del progetto che ha consentito di individuare, tracciare ed aprire ufficialmente l’antica via Raetia, 95 chilometri in provincia di Brescia, che per secoli ha collegato popolazioni e culture diverse, attraverso i rilievi montuosi che fanno parte, appunto, delle Alpi Retiche, così identificate sin dai tempi dei romani perché popolate dal popolo di origine etrusca dei Raeti. Un cammino che invita a rallentare il passo, non solo per godersi aria fresca e panorama, ma anche per immergersi nei segni lasciati dalla storia nel corso di millenni attraverso la Valle Camonica, in Lombardia, spesso trascurata dai grandi flussi turistici nonostante lo straordinario patrimonio.

Primo sito Unesco in Italia per l’arte rupestre Camuna

Le incisioni rupestri diffuse in Val Camonica, sono state riconosciute dall'Unesco per il loro valore nel 1979
Le incisioni rupestri diffuse in Val Camonica, sono state riconosciute dall'Unesco per il loro valore nel 1979

Il tracciato, completamente percorribile e documentato attraverso guida cartacea e tracce Gps, si sviluppa per circa 95 chilometri attraverso territori che custodiscono l'Arte Rupestre Camuna, primo sito italiano riconosciuto Patrimonio dell'Umanità Unesco nel 1979. Riconosciuta ufficialmente dal Ministero del Turismo e inserita nel prestigioso "Catalogo dei cammini religiosi italiani", la Via Raetia si articola in cinque tappe da Darfo Boario Terme a Edolo, proponendo ogni giorno un'immersione in epoche diverse, con dislivelli e difficoltà variabili pensati per accogliere anche i camminatori meno esperti.

Smart Passport del Camminatore

I promotori del Cammino della Via Raetia, lo 'Smart passport' da timbrare lungo le tappe e la guida
I promotori del Cammino della Via Raetia, lo 'Smart passport' da timbrare lungo le tappe e la guida

Un elemento distintivo della Via Raetia è lo Smart Passport del Camminatore, un documento che viene timbrato ad ogni tappa completata. Al termine del cammino, i viaggiatori possono richiedere il "Memoria Itineris", certificato ufficiale di completamento del percorso.

Le tracce Gps del percorso, scaricabili gratuitamente dal sito ufficiale viaraetia.org, sono indispensabili per seguire l’itinerario che si snoda tra le Orobie Bresciane e il maestoso Parco dell'Adamello, nelle Alpi Retiche, appunto. I periodi consigliati per affrontare il cammino sono da marzo a giugno e da settembre a novembre, per evitare i mesi più caldi e affollati dell'estate. Per accompagnare l'esperienza, promossa dall'associazione culturale AssoLaTo in collaborazione con l'associazione Zero to Wild, è disponibile una guida cartacea completa, ricca di descrizioni dettagliate del percorso e approfondimenti storico-culturali sui luoghi attraversati, uno strumento ideale per chi desidera vivere il cammino in totale autonomia senza rinunciare alla scoperta dei tesori nascosti lungo l'itinerario. 

Approfondisci:

Scopri la Via Romea Germanica: guida all’itinerario sulle orme dei pellegrini

Scopri la Via Romea Germanica: guida all’itinerario sulle orme dei pellegrini

"La Via Raetia è un'esperienza che va oltre il semplice trekking" conclude Laura Bonetti, anche lei promotrice del progetto. "È un'occasione per riscoprire il piacere della lentezza, per lasciarsi sorprendere dalla bellezza autentica della Valle Camonica e per creare una connessione profonda con un territorio che è stato crocevia di culture per millenni. Il cammino è aperto, la tua esperienza aspetta di essere vissuta."

Via Raetia, le 5 tappe

Alcuni tratti spettacolari del Cammino della Via Raetia, tra segni lasciati dalla storia
Alcuni tratti spettacolari del Cammino della Via Raetia, tra segni lasciati dalla storia

Via Raetia, tappa 1: Da Boario Terme a Borno (17,3 km)

Una delle incisioni nel 'santuario' di Valzel De Undine
Una delle incisioni nel 'santuario' di Valzel De Undine

Il cammino inizia dall'affascinante Parco Archeologico di Luine, dove si possono ammirare alcune delle più antiche incisioni rupestri della valle. Si prosegue verso il centro termale di Boario, per poi salire attraverso boschi rigogliosi fino al suggestivo monastero dell'Annunciata con i suoi preziosi affreschi. La tappa si conclude nell'antico borgo di Borno dopo aver visitato il misterioso santuario di Valzel de Undine.

Approfondisci:

Pistoia, la Santiago Minor o Compostela italiana: ecco perché

Pistoia, la Santiago Minor o Compostela italiana: ecco perché

Via Raetia, tappa 2: Da Borno a Capo di Ponte (28,3 km)

Un tratto del percorso segue il fiume Oglio
Un tratto del percorso segue il fiume Oglio

Un’affascinante tappa alla scoperta della romanizzazione della valle, che dal santuario preistorico di Asinino Anvoia scende verso Cividate Camuno, l'antica Civitas Camunnorum, dove il Museo Archeologico Nazionale custodisce reperti romani di inestimabile valore. Il cammino prosegue lungo il fiume Oglio fino a Breno, dominata dal suo imponente castello medievale, per giungere infine a Capo di Ponte, cuore del patrimonio archeologico Unesco.

Via Raetia, tappa 3: Da Capo di Ponte a Cimbergo (7,9 km)

Sulle tracce dell'arte rupestre dei Camuni, che è valsa all'Italia il primo riconoscimento di sito Unesco
Sulle tracce dell'arte rupestre dei Camuni, che è valsa all'Italia il primo riconoscimento di sito Unesco

Una giornata interamente dedicata alla straordinaria arte rupestre camuna nei celebri parchi archeologici di Naquane, Foppe di Nadro e Massi di Cemmo. Qui si concentra la più alta densità di incisioni rupestri d'Europa, con oltre 140.000 figure incise che rappresentano scene di caccia, guerrieri in combattimento, simboli cosmici e rituali sacri che coprono un arco temporale di 8.000 anni. Il percorso termina presso le suggestive rovine del castello medievale di Cimbergo.

Via Raetia, tappa 4: Da Cimbergo a Cevo (21,5 km)

L'antica via Raetia, in Valle Camonica, sulle Alpi Retiche chiamate così dai romani perché vi abitava il popolo etrusco dei Raeti
L'antica via Raetia, in Valle Camonica, sulle Alpi Retiche chiamate così dai romani perché vi abitava il popolo etrusco dei Raeti

Il cammino segue un antico itinerario che a mezza costa univa i borghi della Val Saviore, attraversando boschi secolari e pascoli alpini di straordinaria bellezza. Si incontra l’isolata roccia del Capitello dei Due Pini, considerato un antico osservatorio astronomico preistorico, proseguendo poi verso la dismessa centrale idroelettrica di Isola, importante esempio di archeologia industriale. La tappa tocca i caratteristici borghi di Valle, Ponte e Saviore prima di raggiungere Cevo.

Via Raetia, tappa 5: Da Cevo a Edolo (20,7 km)

Pieve San Siro
Pieve San Siro

L'ultima tappa attraversa castagneti secolari e percorre il significativo Sentiero della Memoria, un percorso storico che conserva testimonianze della Prima Guerra Mondiale tra fortificazioni, trincee e postazioni militari scavate nella roccia. Il cammino prosegue verso l'enigmatico parco archeologico del Coren delle Fate, concludendo il viaggio nella storica Edolo.

"Abbiamo progettato un percorso che combina natura e strati di civiltà," afferma Marco Rovati, Guida Ambientale Escursionistica e co-curatore dell'itinerario. "Chi percorre la Via Raetia entra in contatto con lo stesso paesaggio che ispirava i nostri antenati 13.000 anni fa, quando i ghiacciai si ritiravano dalla valle."