FEDERICO MAGNI
Cronaca

“Ero nuda, la polizia guardava. Non ci hanno fatto chiamare l’avvocato”: la testimonianza choc dell’attivista in Questura a Brescia. La replica: “Provocazioni”

Le parole di “Val”, giovane di 25 anni di Extinction Rebellion: “Ci hanno fatto togliere le mutande e fare degli squat. Io mi sono rifiutata, ma altre ragazze no. I ragazzi non hanno ricevuto questo trattamento”. La Questura conferma la richiesta dei piegamenti: “Ma gli agenti hanno agito nel rispetto dei diritti umani”

A sinistra “Val”, attivista di 25 anni di Extinction Rebellion. A destra, una delle sue compagne trascinata via dalla polizia

A sinistra “Val”, attivista di 25 anni di Extinction Rebellion. A destra, una delle sue compagne trascinata via dalla polizia

Brescia – “Sono rimasta sola con alcune poliziotte che mi hanno chiesto di togliermi tutti i vestiti. Una volta che sono rimasta completamente nuda mi hanno chiesto di fare degli squat. C’era una donna in borghese e altre due in divisa. Io mi sono rifiutata, erano molto contrariate. Hanno provato ad insistere ma io sapevo che non era mai successa una cosa del genere dopo le nostre azioni. Altre compagne non se la sono sentita e hanno fatto quello che chiedevano”. È con la voce ancora rotta dall’emozione che “Val”, 25 anni, una delle attiviste di Extinction Rebellion fermate lunedì dopo l’azione fuori dai cancelli della Ex Breda di Brescia, racconta quello che è successo quando 23 attivisti sono stati portati nella Questura di Brescia

Dopo alcune ore dalla denuncia della giovane, il portavoce della Questura ha confermato che gli agenti di polizia hanno chiesto alle attiviste di fare i piegamenti, “al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi”, ma che “in ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”.

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“Ci hanno fatto togliere le mutande”

Erano in 35 gli attivisti fuori dai cancelli dell’Ex Breda lunedì pomeriggio. 23 di loro sono stati identificati e poi portati in questura. “Stavo documentando l’azione. Ci sono sempre – racconta “Val” – delle persone hanno questo ruolo durante le azioni. Ma sono stata portata in Questura lo stesso. Mi hanno ritirato il telefono. Ho chiesto che venisse sigillato, ma non hanno voluto. Ho chiesto che venisse spento. Delle poliziotte mi hanno perquisito, prima le scarpe, poi i maglioni, i pantaloni e tutto il resto. Fino a quando mi hanno chiesto di togliere anche gli slip. Sono rimasta sconvolta quando ho sentito che mi chiedevano di fare degli squat. Sono sempre rimasta in presenza di poliziotte donne. Io mi sono rifiutata ma c’è chi li ha fatti”.

“Nude davanti alle poliziotte”

“So che abbiamo subito trattamenti simili fra noi compagne. Siamo state fatte spogliare completamente. Due compagne hanno chiesto di andare in bagno. Erano già state perquisite ma sono state obbligate a lasciare la porta aperta. Tutto questo mentre le poliziotte restavano a guardare. So che i ragazzi hanno subito un trattamento completamente diverso. Non sono stati fatti spogliare. Non ci hanno mai permesso di fare una chiamata al nostro avvocato, che è lo stesso per tutto il gruppo, sarebbe bastata una sola chiamata. Ma siamo rimasti lì dalle 6 alle 8-9 ore. Siamo usciti tutti scaglionati. Io sono stata la prima ad uscire verso le 16”. Da lì, poi, Val ha girato e pubblicato un video per denunciare i fatti

La replica della Questura

La Questura ha riposto alle accuse di presunti maltrattamenti affermando di aver “svolto le proprie attività di indagine e d’ufficio secondo le modalità consone del rispetto dei diritti e delle dignità delle persone”. “Si è proceduto alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l'incolumità degli operatori di Polizia”.

“Nel corso delle singole perquisizioni – continua la Questura – svolte da personale femminile per le donne, è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative. Ai soggetti è stata consentita la consumazione del pasto e ai vari interlocutori, tra cui un avvocato ed un consigliere comunale, richiedenti notizie sulla situazione dei manifestanti, in modo trasparente ed esaustivo sono state fornite notizie. Atteso il numero dei manifestanti presenti in Questura nonchè l'atteggiamento poco collaborativo degli stessi la stesura degli atti si è conclusa alle 18,30 circa. L'autorità giudiziaria è stata costantemente informata dell'attività di polizia posta in essere. Dunque è sempre stata tutelata la dignità delle persone e le procedure sono state rispettate”.

Le critiche della commissione parlamentare

“Se le notizie di stampa che riportano la denuncia delle attiviste di Extinction Rebel di essere state costrette a spogliarsi integralmente davanti alle poliziotte e a fare squat, fossero confermate, saremmo in presenza di una situazione inaccettabile di abuso di potere e violenza di Stato”. È questo il duro commento delle deputate del Partito democratico che siedono nella commissione bicamerale contro i femminili di e la violenza sulle donne, Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio. “Un trattamento degradante – hanno aggiunto – che certamente non si addice ad un’istituzione pubblica, chiamata a tutelare e non certo ad umiliare le persone”. 

“Nella denuncia – affermano le deputate – risulta anche che questo trattamento è toccato soltanto alle ragazze, tra i 23 attivisti fermati dalle forze dell'ordine durante la manifestazione indetta da Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera, il 13 gennaio a Brescia. La questura di Brescia dichiara che il rispetto dei diritti umani è sempre stato mantenuto. Nel pieno rispetto del difficile lavoro delle forze dell'ordine, riteniamo necessario, come chiesto anche in aula alla Camera, che il ministro Piantedosi chiarisca quanto emerso. Chiederemo che anche la commissione d'inchiesta sui femminicidi e la violenza si attivi per appurare quanto accaduto”