
Augusto Preti quando era rettore dell’Università Statale di Brescia che ha guidato dall’anno successivo alla fondazione
Addio ieri ad Augusto Preti, primo rettore dell’Università degli studi di Brescia, morto a 82 anni dopo una lunga malattia. Nato il 30 novembre 1943, docente di Biochimica alla Facoltà di Medicina, guidò la Statale per 27 anni, dall’anno seguente alla sua fondazione, il 1982, al 2010. Fu il rettore più giovane d’Italia. "Il mio era un incarico pro-tempore su cui c’è stato qualche disguido" aveva ironizzato quandò lasciò 15 anni fa. L’Università di Brescia nell’anno del debutto fu retta da un Comitato tecnico. Poi si insediò Preti, che fu rieletto sette volte, con mandati triennali e poi quadriennali.
Sotto la sua guida, la Statale ha visto la realizzazione del Campus Nord e l’acquisizione e il restauro di numerosi edifici storici in centro destinati a ospitare diverse Facoltà, nell’ottica di integrare università e tessuto urbano. Con 170 pubblicazioni nel curriculum, Preti non è stato solo rettore: ha diretto il Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche e la scuola di specializzazione in Biochimica e Chimica clinica. E ancora, è stato presidente del centro di ricerca malattie ereditarie e terza età. Per due volte fu invitato a candidarsi sindaco di Brescia, ma il suo cuore batteva per il mondo accademico.
"Il professore ha dedicato la vita all’insegnamento e alla ricerca contribuendo in modo significativo allo sviluppo del nostro territorio – l’ha ricordato la sindaca Laura Castelletti –. Ha saputo trasformare la Statale in centro di eccellenza e persino in motore di rigenerazione urbana grazie al progetto Carmine". Per il presidente della Provincia Emanuele Moraschini, "Brescia perde una delle figure di spicco nel mondo accademico e scientifico". "È stato il pilastro su cui si è edificata la nostra università – ha detto il rettore, Francesco Castelli –. La sua leadership illuminata e la capacità di coniugare professionalità e sensibilità restano un esempio per tutti".
Beatrice Raspa