FEDERICA PACELLA
Cronaca

Affitti brevi, la stangata: "Traditi dagli inquilini. La scelta non è per soldi"

Tassa di soggiorno triplicata, Codella (Brescia Host) difende le case vacanza

Tassa di soggiorno triplicata, Codella (Brescia Host) difende le case vacanza

Tassa di soggiorno triplicata, Codella (Brescia Host) difende le case vacanza

Per due anni non aveva potuto più accedere a casa sua, perché l’inquilino che aveva preso in affitto una stanza aveva cambiato le serrature ed era arrivato a minacciare di morte i proprietari, sfondando con un’ascia la porta. Il caso eclatante della “casa fantasma“ di Silvia e Paolo era finito su tutti i giornali e, solo dopo tanta visibilità mediatica, si era risolto, anche se restano strascichi fra tribunale e avvocati. Oggi Silvia Codella è la segretaria di Brescia Host, associazione di proprietari di case vacanza e locazioni turistiche bresciane, colpite dall’aumento dell’imposta di soggiorno da 1 a 3,5 euro (come gli hotel a 5 stelle). Il pagamento è a carico degli utenti, ma i proprietari sostengono di esser penalizzati: non è rispettata la progressività.

Sullo sfondo, la convinzione diffusa (emersa anche in commissione consiliare) che il proliferare anche a Brescia di case vacanza, più remunerative per i proprietari, stia ingessando il mercato degli affitti. I proprietari di case vacanza e locazioni turistiche, però, non ci stanno a passare per quelli interessati solo al lucro. "Fermo restando che non è onere del privato cittadino garantire un’abitazione alla popolazione – commenta Codella – grandissima parte di chi sta facendo affitti brevi lo fa perché ha avuto esperienze pessime, se non tragiche, con affitti tradizionali, in cui il proprietario non è minimamente tutelato".

Anche in un caso eclatante come quello della “casa fantasma“, con violenze ripetute, i proprietari non sono riusciti subito a sfrattare l’occupante abusivo. "Non abbiamo scelto di destinare il nostro appartamento agli affitti brevi per maggiori guadagni (che corrispondono a maggior tempo ed energie da dedicare all’attività), ma per rimanere davvero proprietari di casa nostra, perché non avremmo nessuna tutela, nemmeno in seguito a minacce armate e porte sfondate dall’inquilino occupante. Se anche dovessimo cessare la nostra attività di affitti brevi, mai nella vita torneremmo a un affitto tradizionale. È semplicemente troppo rischioso e troppo ingiusto".