
Tassa di soggiorno triplicata, Codella (Brescia Host) difende le case vacanza
Per due anni non aveva potuto più accedere a casa sua, perché l’inquilino che aveva preso in affitto una stanza aveva cambiato le serrature ed era arrivato a minacciare di morte i proprietari, sfondando con un’ascia la porta. Il caso eclatante della “casa fantasma“ di Silvia e Paolo era finito su tutti i giornali e, solo dopo tanta visibilità mediatica, si era risolto, anche se restano strascichi fra tribunale e avvocati. Oggi Silvia Codella è la segretaria di Brescia Host, associazione di proprietari di case vacanza e locazioni turistiche bresciane, colpite dall’aumento dell’imposta di soggiorno da 1 a 3,5 euro (come gli hotel a 5 stelle). Il pagamento è a carico degli utenti, ma i proprietari sostengono di esser penalizzati: non è rispettata la progressività.
Sullo sfondo, la convinzione diffusa (emersa anche in commissione consiliare) che il proliferare anche a Brescia di case vacanza, più remunerative per i proprietari, stia ingessando il mercato degli affitti. I proprietari di case vacanza e locazioni turistiche, però, non ci stanno a passare per quelli interessati solo al lucro. "Fermo restando che non è onere del privato cittadino garantire un’abitazione alla popolazione – commenta Codella – grandissima parte di chi sta facendo affitti brevi lo fa perché ha avuto esperienze pessime, se non tragiche, con affitti tradizionali, in cui il proprietario non è minimamente tutelato".
Anche in un caso eclatante come quello della “casa fantasma“, con violenze ripetute, i proprietari non sono riusciti subito a sfrattare l’occupante abusivo. "Non abbiamo scelto di destinare il nostro appartamento agli affitti brevi per maggiori guadagni (che corrispondono a maggior tempo ed energie da dedicare all’attività), ma per rimanere davvero proprietari di casa nostra, perché non avremmo nessuna tutela, nemmeno in seguito a minacce armate e porte sfondate dall’inquilino occupante. Se anche dovessimo cessare la nostra attività di affitti brevi, mai nella vita torneremmo a un affitto tradizionale. È semplicemente troppo rischioso e troppo ingiusto".