MILLA PRANDELLI
Cronaca

Le stazioni del Bresciano terra di nessuno: il sindaco di Chiari chiede un “protocollo d'azione” condiviso coi Comuni della provincia

Il primo cittadino Gabriele Zotti si rivolge alla sua omologa, Laura Castelletti, al governo del capoluogo dopo i numerosi casi di aggressioni nelle stazioni che si trovano lungo la linea Milano-Venezia, nel mirino sono finiti anche dei poliziotti

Nonostante i controlli, viaggiare in treno o frequentare le stazioni meno centrali è diventato, dopo una certa fascia oraria, estremamente rischioso

Nonostante i controlli, viaggiare in treno o frequentare le stazioni meno centrali è diventato, dopo una certa fascia oraria, estremamente rischioso

Brescia, 26 gennaio 2026 – Il sindaco di Chiari, Gabriele Zotti, oggi ha scritto una mail al primo cittadino di Brescia Laura Castelletti per chiedere un incontro e di stilare un protocollo tra i Comuni che hanno al loro interno una stazione ferroviaria, con i conseguenti problemi di ordine pubblico, dimensionati anche in ordine alla grandezza del centri abitati, ma che a ognuno di essi possono creare problemi importanti, come quelli che sta vivendo in questo momento il centro più importante della provincia bresciana: il suo capoluogo.

Dopo i recenti fatti di cronaca accaduti a Brescia nella stazione, sul piazzale ad essa adiacente e più in generale in centro città a Brescia, dove si sono registrate più aggressioni, non ultime quelle ai danni di due poliziotti e di un carabiniere libero dal servizio il sindaco di Brescia Laura Castelletti nelle scorse ore ha espresso il proprio parere tramite una nota stampa in cui ha detto: “Una riflessione urgente. Il Governo non deve lasciare sole Questura e Prefettura, a cui spetta il compito di garantire la sicurezza in città. Mancano, alla Polizia di Stato, più di una trentina tra dirigenti, commissari e agenti, per avere la giusta presenza sul territorio. Anche la Prefettura è ampiamente sotto organico. Servono più uomini e donne, più mezzi e più risorse”.

Maranza in azione

Il sindaco del capoluogo di provincia ha affermato che ad ogni incontro del Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto emerge questo bisogno. Nei prossimi giorni esso tornerà a riunirsi e l’ordine del giorno sarà proprio quello della sicurezza nell’area della stazione ferroviaria. Il Cosp tratterà pure il tema dei minori. Alcuni di essi sono, difatti, sempre più in scontro e polemica con le forze dell’ordine, come accaduto nel caso dei due poliziotti “colpevoli” di avere caricato a bordo due ragazzi tra la maggiore e la minore età a cui avrebbero dovuto notificare un provvedimento in Questura. Una ventina di ragazzi che sono definiti “maranza” per il modo di vestire molto simile e per l’atteggiamento spavaldo e scanzonato, li hanno aggrediti, facendoli finire in pronto soccorso. Uno di loro, appena 17 anni, tunisino, è stato arrestato per aver picchiato i due uomini in divisa: agenti particolarmente esperti che hanno fatto di tutto per evitare lo scontro. Castelletti ha dichiarato che si deve lavorare nella prevenzione, dell’educazione, e nella cultura. “Bisogna che chi governa il Paese pensi a una strategia a lungo termine, dotando gli enti locali di risorse e progetti.

Il fondo azzerato

I segnali in questa direzione non fanno ben sperare, visto che il Governo ha azzerato il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un grave errore, le cui conseguenze ricadranno, ancora una volta, sui territori" ha detto Castelletti. Gabriele Zotti, sindaco di Chiari: una delle cittadine più grandi del territorio provinciale, che vive un problema simile al capoluogo nella propria stazione ferroviaria, ha colto le parole della collega e ha deciso di farle alcune proposte. Come prima cosa ha ventilato l’idea di creare un protocollo di sicurezza tra sindaci che hanno stazioni ferroviarie.

Il traguardo di fondo

“Ammettere l’esistenza di un problema, è il primo passo per risolverlo. Il secondo passo potrebbe essere quello di fare un protocollo sulla sicurezza tra sindaci che hanno stazioni ferroviarie connesse a Brescia. Chiari è pronta a sedersi con Brescia – dice Zotti – in questo contesto, riteniamo che una collaborazione più stretta tra i nostri comuni possa portare a risultati concreti e duraturi. In particolare, proponiamo di avviare un tavolo di confronto permanente tra i nostri amministratori e le forze dell'ordine competenti, al fine di condividere informazioni e buone pratiche: Scambiarci dati e esperienze sulle misure di sicurezza già adottate nei nostri rispettivi territori, al fine di individuare le soluzioni più efficaci. È necessario definire un protocollo di sicurezza condiviso: un Daspo urbano sollevato a Brescia, deve valere per tutti i Comuni bresciani. Serve potenziare i controlli del territorio e la presenza delle forze dell’ordine anche nei nostri comuni, promuovere progetti rivolti alle famiglie e ai giovani per diminuire il disagio sociale”: Zotti ha augurato alla collega di “vincere vinca le resistenze interne alla sua maggioranza”.