![La presentazione dell’iniziativa organizzata con la Cattolica e l’Univerità degli Studi Si svolgerà al Teatro Sociale del Ctb La presentazione dell’iniziativa organizzata con la Cattolica e l’Univerità degli Studi Si svolgerà al Teatro Sociale del Ctb](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NGI4ZjBkYmQtOTQ1Yi00/0/alate-donne-in-volo-nella-scienza-cosi-si-sfonda-il-tetto-di-cristallo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La presentazione dell’iniziativa organizzata con la Cattolica e l’Univerità degli Studi Si svolgerà al Teatro Sociale del Ctb
Un tetto di cristallo difficile da sfondare, nonostante percorsi virtuosi avviati da tempo, da chi ha capito che favorire la presenza delle donne negli studi Stem è un beneficio per tutta la società. A questo lavorano, parallelamente, i due atenei bresciani, Università degli Studi e Cattolica: in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, hanno unito le forze insieme al Comune, per dar vita all’evento “Alate: donne in volo nella scienza“, in programma martedì 11 al Teatro Sociale del Ctb, dalle 9 alle 13, con talk, momenti di spettacolo e intrattenimento, rivolto alle classi delle scuole superiori di Brescia e Provincia.
La mattinata sarà aperta dai saluti del Rettore dell’Università degli Studi Francesco Castelli e dall’assessora con delega alle Pari Opportunità Anna Frattini. Seguirà lo spettacolo teatrale “Sei donne che hanno cambiato il mondo“ con Gabriella Greison e momenti di confronto con ricercatori delle due università. I numeri dicono che c’è ancora molto da avvicinare le donne alle materie Stem. Nella sede bresciana della Cattolica, le iscritte sono il 67% (55% dato nazionale), con punte del 78% nelle materie umanistiche, 46% nelle scientifiche (39% in Italia). Per il dottorato, la parità si perde: quello in Science vede solo un 22% di donne.
"L’evento ha due obiettivi – commenta Stefania Pagliara, UniCatt – presentare dei modelli ma anche far capire che la scienza ha bisogno di dialogo, confronto di idee, che si arricchisce con punti di vista diversi che le donne possono portare". Analoga la situazione di UniBs, che al suo interno ha anche ingegneria: in automazione, il 93% degli iscritti sono maschi, il 60% in ingegneria civile/ambientale. "C’è ancora una forte segregazione orizzontale – commenta Mariasole Bannò, UniBs –. L’occupazione post-laurea è analoga, ma a parità di mansione, di laurea e ateneo, a 5 anni dalla laurea le donne guadagnano 200 euro in meno al mese. Questa fotografia affonda le sue radici in un modello educativo e sociale che continua a diffondere una visione di ruoli di genere". Per questo il comune ha avviato progetti per le materie Stem sin dalle materne.
Federica Pacella