Una figuraccia planetaria in diretta tv e social. La rischiano i lombardi, se la Statale 36 non verrà riqualificata e messa in sicurezza entro l’appuntamento a cinque cerchi. La Statale 36 tra Milano e la Valtellina, passando per la Brianza, Lecco e l’Alto Lago, sarà la Superstrada delle Olimpiadi inverali di Milano-Cortina 2026: ai centomila automobilisti che la percorrono già ogni giorno, si aggiungeranno atleti, preparatori, tecnici, giornalisti, spettatori, addetti ai lavori che parteciperanno a vario titolo ai Giochi olimpici e paralimpici. Attualmente però la 36, oltre ad essere la strada più trafficata del Nord Italia, è anche tra le più pericolose: incidenti, frane, crolli, allagamenti.
Percorrerla è come un percorso a ostacoli, o una roulette russa: si sa quando si parte, ma non quando e se si arriverà a destinazione. Tante le chiusure e le interruzioni: la galleria Monte Piazzo che scivola lentamente verso il lago, gli smottamenti, i cedimenti dalle volte delle gallerie, i cavalcavia che crollano, da ultimo il mese scorso il tunnel dell’attraversamento di Lecco inagibile per l’innalzamento della falda acquifera.
I tecnici di Anas hanno già completato lavori di mitigazione del rischio idrogeologico per 2 milioni e mezzo di euro, sono aperti cantieri per realizzare interventi per altri 5 milioni di euro e verranno realizzati ulteriori lavori per 7 milioni di euro ancora. Si tratta soprattutto dell’installazione di reti e barriere paramassi. Per l’allagamento dell’Attraversamento di Lecco è invece in fase di elaborazione uno studio per tenere sotto controllo il livello della falda in cui corre, che un tempo veniva sfruttata e per diverse attività industriali.
"Purtroppo non è un caso isolato. La stessa problematica potrebbe riguardare tutte le altre 45 gallerie tra Lecco e Colico. "I sistemi di costruzione, purtroppo, non prevedevano l’impermeabilizzazione e la realizzazione dell’arco rovescio", aveva già messo in guardia il 12 marzo del 2002, durante una seduta a Montecitorio, Guido Viceconto, il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti dell’epoca.
D.D.S.