
Il soccorso a Collio
Ponte di Legno (Brescia), 9 gennaio 2021 - Massima allerta nel Bresciano sulla situazione della neve, al pericolo di valanghe e più in generale a come si affronta la montagna. Il messaggio arriva da Pierangelo Mazzucchelli, capo della V Delegazione Bresciana del Soccorso Alpino e Speleologico, entrato in azione una decina di volte da Natale a ieri. "Tenenedo conto dell’attuale situazione e del fatto dei giorni rossi e quindi dell’impossibilità di muoversi, gli interventi che abbiamo fatto non sono pochi – spiega Mazzucchelli – anche se grazie al cielo nessuno è stato particolarmente grave. Le valanghe e gli infortuni sono dietro l’angolo e più che mai le persone devono stare molto attente. La neve di questi giorni attrae e molti vorrebbero fare escursioni: la montagna va affrontata in modo accorto".
Complice la chiusura degli impianti sciistici disposta dal Governo in tutta Italia, sono molti coloro che si stanno improvvisando scialpinisti dell’ultima ora e non solo. "In questi giorni nelle zone innevate delle valli bresciane abbiamo assistito davvero a tanti episodi che danno da pensare – continua Mazzucchelli – in particolare molti pensano allo scialpinismo come a una disclpina semplice e sicura. E così affrontano pendii e vette senza avere capacità e allenamento. Abbiamo visto moltissimi avvicinarsi a questa disciplina durante le festività, con attrezzature nuove di zecca. Non bastano sci ultimo modello e pelli nuove o gli ultimi e utilissimi ritrovati tecnologici antivalanga, ma l’escursione deve essere supportata da comprovate capacità. Alle persone chiediamo di non muoversi sole ma affidarsi ad esperti, tenendo sempre conto dei bollettini nivo-metereologici. Le condizioni del manto nevoso variano a seconda del vento, dell’esposizione e dell’orario".
Non solo. Mazzucchelli fa presente che i regolamenti sono da rispettare, così come i divieti: "Con gli impianti chiusi tutte le piste, salvo quelle usate per allenamenti o gare come consentito dai Dpcm – rimarca – dovrebbero essere sgombre. Non è così. In tutte le località sciistiche bresciane vediamo, per esempio, famiglie che fanno giocare i bambini con slitte e bob: non si può, ci sono cartelli di divieto. I luoghi dove fare giocare i piccoli ci sono. Lo stesso vale per le passeggiate con le ciaspole. Anche in questo caso non possono essere usate le piste da sci e, soprattutto, si deve praticare lo sport se lo si conosce. Non è possibile stilare un elenco, invece, dei luoghi pericolosi: bisogna chiedere agli esperti, alle persone del posto e consultare i bollettini".
Il periodo, insomma, per chi ama la montagna non è dei più semplici, tenendo conto anche dell’enorme massa di neve caduta, che non rende sicure parti delle alpi bresciane, tanto da avere richiesto evacuazione di Monte Campione 1800 e Campolaro, ritenuti ad alto rischio valanghe agli esperti della Provincia di Brescia. Lo ha sottolineato anche Arpa Lombardia che ha spiegato che "sui pendii non ancora scaricati, saranno possibili distacchi spontanei di valanghe generalmente di grandi dimensioni a lastroni, in alcuni casi anche molto grandi lungo i percorsi abituali. Il distacco provocato sarà possibile con debole sovraccarico, al passaggio di un singolo sciatore o escursionista".
Negli ultimi giorni il Soccorso alpino è entrato in azione due volte: una a Collio: dove si è ferita una sportiva, e una a Monno, al passo del Mortirolo, dove un giovane ha perso la strada. E intanto ieri sera attorno alle 20 si è registrato un altro intervento, sul Monte Guglielmo a Zone. Dalle prime informazioni uno scialpinista avrebbe avuto un infortunio grave.