REDAZIONE BRESCIA

Alunni in classe dentro un container. Il sindaco va a caccia di soluzioni

Pian Camuno, il primo cittadino: "Dovremo introdurre dei criteri, come l’Isee"

Pian Camuno, il primo cittadino: "Dovremo introdurre dei criteri, come l’Isee"

Pian Camuno, il primo cittadino: "Dovremo introdurre dei criteri, come l’Isee"

PIAN CAMUNO"Se non si trova una soluzione, per il prossimo anno scolastico dovremo far iscrivere i bambini introducendo dei criteri, come l’Isee". Una soluzione estrema, a cui Giorgio Giovanni Ramazzini, sindaco di Pian Camuno (4.800 abitanti nella bassa Val Camonica), sta pensando, per forza di cose, alla luce dello stallo sulla realizzazione del nuovo polo scolastico nella frazione di Beata. Una situazione paradossale: ci sono i progetti, c’è anche la disponibilità del terreno, ma i bandi per finanziare l’edilizia scolastica premiano soprattutto il recupero di edifici, quindi non c’è spazio per le nuove costruzioni. La conseguenza? I bambini fanno lezione in un container. "Il Comune dispone di un servizio scolastico ben distribuito – spiega il sindaco, che ha scritto anche al ministro Giuseppe Valditara, in una corsa contro il tempo per evitare di dover selezionare gli iscritti -. Abbiamo tre scuole materne, tre primarie ed una media. Di queste, però, le due scuole della frazione di Beata (infanzia e primaria) sono obsolete, considerando che hanno fra i 50 ed i 70 anni e non hanno ambienti adeguati. Il nostro Comune è anche in controtendenza rispetto al resto della provincia e, possiamo dire, anche d’Italia, perché la popolazione cresce". La materna è frequentata da 80 bambini, ma è posizionata in una stanza al piano interrato, con un locale mensa un po’ più grande ed un’aula per alunni diversamente abili, oltre che i bagni. All’esterno, non c’è spazio per tutti, tanto che i piccoli devono alternarsi per poter giocare fuori. La primaria versa in una situazione ancora peggiore: conta circa 65 alunni, ma mancano aule per tutti, mentre di laboratori, mensa, palestra, spazi multifunzionali neanche a parlarne. Inoltre, gli edifici non sono più in grado di soddisfare le normative vigenti sul fronte della sicurezza sismica, dell’aspetto energetico. Nel 2018, il Comune ha avviato l’iter per realizzare un nuovo polo scolastico, progetto da 3,5 milioni, approfittando del bando regionale edilizia, in cui quello di Pian Camuno è risultato ammesso ma non finanziato per mancanza di fondi (il bando privilegiava il recupero di fabbricati esistenti, e non le nuove realizzazioni). Dal 2019, di fatto il Comune ha presentato quattro domande di finanziamento alla Regione, senza ottenere risultato. Nel frattempo, ha però speso 437mila euro per realizzare un’aula esterna per la primaria, per dare un posto a tutti gli iscritti, più manutenzioni straordinarie, acquisto del terreno per il nuovo polo e progettazione dello stesso. "Ho invitato diverse volte l’assessora regionale Tironi a venire a vedere la situazione" commenta Ramazzini. Federica Pacella