In 18 anni di attività i volontari del Gruppo Sub di Monte Isola hanno restituito alle loro famiglie ben 27 corpi, recuperati dalle acque del lago d’Iseo e qualche volta del vicino fiume Oglio. Ora, per svolgere ancora meglio e in modo più incisivo, veloce e puntuale, hanno bisogno di un aiuto da parte degli enti territoriali, delle associazioni e dei privati cittadini. L’appello arriva dal presidente del sodalizio Massimo Ziliani: uno dei tre bresciani che ha l’abilitazione a formare subacquei certificati di Protezione Civile e da anni in prima linea per il prossimo. È lui a coordinare la ventina di tecnici quasi tutti isolani. "Dal 2006 forniamo vari servizi di protezione civile, sia su richiesta sia di nostra iniziativa, tenendoci costantemente allenati e sempre pronti a intervenire, giorno e notte, specie in caso di emergenza – spiega Massimo Ziliani- Ci occupiamo di ricerca dispersi nel lago. Monitoriamo anche le spiagge e forniamo assistenza ad eventi. Siamo in totale 16, ognuno con le proprie competenze, tra cui otto subacquei certificati di protezione civile, un istruttore per la formazione dei subacquei, tecnici specializzati nella ricerca strumentale, operatori di superficie e operatori di assistenza ai subacquei".
Spesso gli appartenenti al gruppo si tassano per comprare attrezzature e uniformi. Stavolta però serve il sostegno economico di tutti. "Il nostro obiettivo principale, è quello di dotarci di un sistema di ricerca e mappatura denominato ’Side Scan Sonar’: un sonar a scansione laterale in grado di mappare la conformazione del fondale, individuando materiali e cose sul fondo anche ad alte profondità - conclude - In collaborazione con il Politecnico di Milano e alla ditta Laser Navigation di Calcio in provincia di Bergamo, abbiamo sviluppato un’attrezzatura ad hoc per il nostro lago, partendo completamente da zero. Per completarla occorre un ulteriore sensore e un GPS di posizione, per un costo di 8mila euro"