GIULIO MOLA
Cronaca

Giovane arbitra di calcio riceve commenti sessisti da capitano e allenatore: “Fatti fare due massaggi alle **** dai”

Molestie verbali sul campo di Villachiara (Brescia) durante una partita juniores under 18. La ragazza sotto choc. Il tecnico e il giocatore hanno ricevuto una lunga squalifica: “Frasi incivili”

La giovane donna stava arbitrando una partita del campionato juniores under 18 (foto di repertorio)

La giovane donna stava arbitrando una partita del campionato juniores under 18 (foto di repertorio)

Villachiara (Brescia) – Ci sono situazioni in cui, anche nello sport, la volgarità supera la violenza (fisica). Anzi è anche lei violenza (mascherata da pavide giustificazioni) soprattutto quando la vittima è una donna. Perché sarebbe troppo semplice derubricare sotto la voce episodi di sessismo allusioni gravissime, quelli di pochi giorni fa su un campo di calcio di Villachiara, in provincia di Brescia, durante una partita del campionato juniores under 18.

Il match era Villaclarense-Academy Montorfano Rovato, vinto dagli ospiti 4-1. Ma dal comunicato del giudice sportivo viene fuori una storiaccia che poco ha a che fare con lo sport. Non le solite risse o aggressioni fisiche in campo e sugli spalti. Molto peggio.

“Al 41’ del primo tempo – si legge – un calciatore della società di casa riceveva una pallonata nelle parti intime, finendo a terra. La giovane signora arbitro interrompeva il gioco chiedendo allo stesso ‘se avesse bisogno di assistenza’ e poi invitava il mister Passinetti a intervenire. ‘Direttore, ci pensi lei’, la replica dell’allenatore che suscitava ilarità fra i presenti. A quel punto interveniva il capitano dei padroni di casa L.T. che pure si rivolgeva alla signora arbitro dicendo: ‘Direttore, ci pensi lei’. Non solo, il capitano dialogando col suo compagno di squadra gli diceva: ‘Vuoi due massaggi dal direttore? Dai, fatti fare due massaggi alle (omissis) che ti passa”.

Il comunicato sottolinea che “la signora arbitro, scioccata per quanto accaduto, non provvedeva all’espulsione di tecnico e giocatore”. In compenso, letto il referto del direttore di gara, ci ha pensato il giudice sportivo ad usare il pugno di ferro: tre mesi di squalifica all’allenatore (fino al 22 gennaio 2025) e quattro (fino al 28 febbraio 2025) al capitano per aver usato “espressioni non solo contrarie ai principi di lealtà correttezza e probità (all’art. 4 del Cgs) ma contrarie ad ogni normale civile comportamento”. Omologato invece il risultato del campo. La speranza è che per il tecnico e il suo giocatore la lezione possa servire.