BEATRICE RASPA
Cronaca

Appalti pilotati per l’area feste: tutto prescritto

Adro, l’ex sindaco Lancini venne arrestato nel 2013

Oscar Lancini ora è un eurodeputato della Lega

Brescia, 11 giugno - Nel gennaio 2017 in primo grado arrivò la condanna, poi annullata per un problema procedurale: i giudici emisero il verdetto senza essersi riuniti in camera di consiglio, così fu disposta la ricelebrazione del processo. Ieri, quattro anni e mezzo dopo, il giudizio ‘riparatore’ si è tenuto, ma il caso nel frattempo è andato in prescrizione. Così si è concluso il procedimento a carico dell’ex sindaco leghista di Adro Oscar Lancini, oggi europarlamentare, nel 2013 finito al centro di un’inchiesta per presunti appalti pilotati – fu anche ai domiciliari – per la realizzazione dell’area feste e del centro polifunzionale nel paese franciacortino.

L’ex ‘sceriffo’, che molto fece parlare di sé per avere tappezzato all’epoca la scuola elementare con i simboli celtici dei ‘soli delle Alpi’, stando alla Procura manovrò la gara pubblica per assegnare i lavori alle aziende ‘amiche’, e il dibattimento ne uscì condannato a tre anni. Lui si è sempre detto innocente. Condanne furono inflitte ad altri imputati, amministratori pubblici e imprenditori, tra cui il sindaco suo successore, Paolo Rosa (un anno), l’assessore Giovanna Frusca (due anni), l’assessore Lorenzo Antonelli (un anno e mezzo), l’ex responsabile dell’area tecnica Leonardo Rossi (tre anni). Altri invece, furono assolti da tutte le imputazioni.

Il ‘pasticciaccio’ della mancata camera di consiglio però permise alla difesa di Lancini – l’avvocato Luigi Frattini – di ottenere l’annullamento del verdetto e di far ripartire il processo da capo. Tra un giudizio e l’altro, si generò anche un cortocircuito riguardante le assoluzioni, portato dai difensori in Cassazione. I giudici supremi decretarono che il giudizio di primo grado bis avrebbe dovuto rivalutare tutto, compresi i capi d’accusa da cui gli imputati erano stati assolti ormai in via definitiva. Ieri il processo si è aperto oltre che per Lancini per Paolo Rosa, Giovanna Frusca, Lorenzo Antonelli, Leonardo Rossi, Alessandro Cadei, Emanuele Casali, e Anna Rita Piccioli. A togliere e castagne dal fuoco ci ha pensato il tempo, che ha fatto prescrivere i reati.