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Il lupo tripode nella foto di Stefano Sandrini
PONTE DI LEGNO – I selvatici, anche se feriti, sono in grado di guarire. Lo dimostra la vicenda del lupo del branco del Tonale che lo scorso maggio aveva perso una zampa, forse per la collisione con un veicolo, forse per una trappola o una brutta caduta nei boschi. Il motivo non è attualmente noto e probabilmente non si saprà. Quello che però è certo, grazie agli studiosi del Parco dello Stelvio presieduto da Franco Claretti, è che il lupo sta bene.
Probabilmente a curarlo e rifocillarlo è stato il branco creato da Lupa e Ragnarr. Lupa, attualmente, è considerata scomparsa dalla valle Camonica. “ Il 18 maggio 2024, un lupo ferito e con una zampa mancante è stato segnalato ai ricercatori del Parco. Il lupo apparteneva al branco del Tonale ed era probabilmente nato nella primavera del 2023. I ricercatori si sono messi subito al lavoro, tramite l’attività di fototrappolaggio, per capire le sorti del lupo – dicono dal Parco dello Stelvio Lombardia –. Dopo poche settimane sono arrivate le prime osservazioni che lo mostravano in solitaria, suggerendo una fase di adattamento post-trauma. Tuttavia, nei mesi successivi, è stato visto integrato nel branco di nascita, in forze, e spesso intento a seguire i cuccioli nati nel 2024”.
Le immagini raccolte hanno consentito di ricostruire quanto accaduto dall’animale: dal momento dell’incidente in cui ha perso la zampa al momento in cui ha lasciato il branco, passando per l’isolamento e un periodo in cui è rimasto con i genitori e i fratelli senza andare a caccia per poter guarire. Ora dovrebbe essere in dispersione, alla ricerca di una femmina e di cibo.
“Grazie a questo esemplare, abbiamo potuto osservare la fase di guarigione di un lupo gravemente ferito e l’accettazione da parte del suo branco, senza il quale – spiega il direttore Claretti – forse, non sarebbe sopravvissuto. Inizialmente non avevamo la certezza che sarebbe sopravvissuto. Invece ha imparato a misurarsi con la sua nuova dimensione e con una vita a tre anziché e quattro zampe. Mi pare che il branco abbia molto da insegnare agli esseri umani, dato che ha dimostrato una grande inclusione, a cui tutti dovremmo ispirarci. E queste cose le sappiamo grazie al lavoro dei nostri operatori. Il monitoraggio continuerà per raccogliere ulteriori dati sul comportamento dei lupi del branco del Tonale e degli altri branchi presenti nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio lombardo. A rendere possibili gli studi sono le nuove tecnologie quali l’utilizzo di fototrappole e la raccolta di campioni che consentono di avere il profilo genetico di ognuno dei circa 20 lupi presenti nei 600 chilometri quadrati di parco.