FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, nel 2019 oltre 60mila le donazioni Avis. Ma sono in calo

Il sangue, che ha coperto le necessità del territorio e colmato le carenze di altre aree del Paese, è stato fornito da 34.180 persone

La donazione di plasma

Brescia, 6 settembre 2020 - Sono state oltre 60.600 le donazioni effettuate dagli iscritti ad Avis Brescia nel corso del 2019, che hanno consentito di soddisfare il fabbisogno del territorio e di colmare carenze in altre aree del Paese. Non si ferma, però, il calo di donazioni e di donatori attivi. "Questa tendenza non riguarda solo la nostra provincia – ha spiegato il presidente provinciale di Avis Gabriele Pagliarini, nella 56esima assemblea annuale – ma tutto il sistema italiano".

Nel 2019 sono state 60.600 donazioni da parte di 34.180 donatori attivi; il 62% delle unità di sangue intero è stato raccolto direttamente da Avis provinciale Brescia, il restante dalle strutture ospedaliere del Garda, della Franciacorta e della Valcamonica. Rispetto agli anni precedenti, si registra il trend di un calo delle donazioni, che erano state 61.013 del 2018 e addirittura 64.150 del 2016. "É cambiato negli anni l’uso del sangue ed emocomponenti – sottolinea Pagliarini – e, sebbene questo prodotto non si possa riprodurre in laboratorio, è calato il suo impiego, grazie anche agli interventi meno invasivi e a tecniche sempre più avanzate. Noi siamo riusciti a soddisfare il fabbisogno del nostro territorio e a colmare carenze in altre aree del Paese. Dobbiamo comunque interrogarci su come invertire la rotta".  

Tra i fattori che spesso rendono non idonei i donatori (con conseguente calo di donazioni) c’è l’attitudine a viaggiare in Paesi in cui esistono ancora malattie scomparse in Europa o condizioni igienico-sanitarie e climi che possono esporre chi viaggia a rischi per la propria salute o di riflesso per quella del ricevente. "Per questo nella chiamata del donatore diventa utile il vademecum ‘donatoreviaggiatore’ – ha spiegato il direttore sanitario Germana Zana – per orientare il donatore evitando allo stesso motivazioni di sconforto e magari disaffezione a seguito della non idoneità".

Tra gli obiettivi c’è anche quello di aumentare le donazioni di plasma. "Attualmente il fabbisogno di plasmaderivati non è soddisfatto dalla produzione nazionale e viene coperto dall’acquisto sul mercato esteroprosegue Zana – pertanto uno dei nostri obiettivi è incrementare la donazione di plasma. Diventa quindi fondamentale l’attività di promozione e sensibilizzazione. Ad esempio in fase di iscrizione dovremmo diffondere materiale informativo relativamente alla donazione in aferesi e promuovere l’informazione". L’ombra del Covid ha caratterizzato l’assemblea, durante la quale è stato dedicato un momento di ricordo agli avisini scomparsi. "Avis – ha ricordato Pagliarini – ha dato il proprio contributo alla ricerca di una cura, partecipando e promuovendo il progetto del plasma iperimmune".