REDAZIONE BRESCIA

Beni confiscati. Il record del capoluogo

Nel Bresciano, 189 beni confiscati alle mafie sono stati destinati agli enti territoriali, con il comune capoluogo in testa alla classifica. Gli immobili vengono impiegati per affrontare emergenze abitative e gravi marginalità. Altri beni sono ancora sotto gestione dell'Agenzia nazionale.

Nel Bresciano, 189 beni confiscati alle mafie sono stati destinati agli enti territoriali, con il comune capoluogo in testa alla classifica. Gli immobili vengono impiegati per affrontare emergenze abitative e gravi marginalità. Altri beni sono ancora sotto gestione dell'Agenzia nazionale.

Nel Bresciano, 189 beni confiscati alle mafie sono stati destinati agli enti territoriali, con il comune capoluogo in testa alla classifica. Gli immobili vengono impiegati per affrontare emergenze abitative e gravi marginalità. Altri beni sono ancora sotto gestione dell'Agenzia nazionale.

Sono ben 189 i beni confiscati alle mafie, destinati dall’Agenzia nazionale agli enti territoriali nel Bresciano. Il dato è aggiornato all’1 agosto, e tiene conto dell’attività svolta dall’Agenzia nei primi sei mesi dell’anno. A livello provinciale, tra i 48 comuni con almeno un bene destinato, è il comune capoluogo a guidare la classifica, con 24 immobili, di cui 15 trasferiti al patrimonio degli enti territoriali (in genere ai Comuni) e 7 mantenuti al patrimonio dello Stato.

Secondo l’aggiornamento a maggio 2024 sull’uso dei beni, pubblicato sul sito del Comune, dei 6 immobili reimpiegati, l’emergenza abitativa e le gravi marginalità sono le destinazioni più frequenti. Di particolare impatto è l’impiego di un immobile come sede del coordinamento delle famiglie affidatarie, mente si attende la conclusione dei lavori di ristrutturazione di una parte dell’immobile di via Corsica – via Stazione 37-39, concessa alla cooperativa La rete, con bando, per la realizzazione di servizi per persone in stato di grave marginalità e senza fissa dimora, in particolare per l’attivazione di un nuovo help center. Numeri importanti anche per Chiari, che conta ben 20 beni destinati, di cui 10 messi in vendita e 10 trasferiti al Comune. I beni destinati non esauriscono il panorama dei beni confiscati. In seno all’Agenzia, ci sono infatti i beni in gestione, ovvero quelli che, per diverse ragioni (l’iter giudiziario è ancora in corso, esistono criticità che bloccano le procedure), non sono ancora stati trasferiti ad altre Amministrazioni dello Stato o agli Enti locali e, dunque, sono ancora sotto la gestione dell’Agenzia stessa.

Federica Pacella