
La struttura nell’ex albergo Cacciatori da quache giorno era vuota. Dopo la violenza sulla piccola ospite erano rimasti solo donne con i figli.
Il centro migranti ospitato nell’ex albergo Cacciatori di San Colombano chiuderà. Al momento nessun richiedente asilo vi soggiorna, è vuoto da qualche giorno. Lo ha annunciato ieri l’onorevole Simona Bordonali. La struttura è stata più volte al centro della cronaca. Il caso più grave era avvenuto quando una piccola ospite, di appena dieci anni, di nazionalità asiatica, era stata violentata da un connazionale che viveva nella stanza accanto, di cui sua madre si fidava e che le aveva promesso di accudirla mente lei si allontanava dal centro per qualche ora. La piccola, apparsa sempre più apatica e svogliata, era rimasta incinta. Senza alcun dubbio il padre è risultato l’uomo che si pensava amico del suo nucleo familiare e che è stato arrestato. La certezza è arrivata a ottobre, anche se la denuncia era stata fatta tempo prima. Per tutelare la minore nulla era emerso finché la gravidanza era stata evidente.
La sindaca di Collio, Mirella Zanini, appreso l’accaduto, aveva immediatamente chiesto un incontro alla Prefettura e al rappresentante del Governo a Brescia Andrea Polichetti, che aveva assicurato il proprio interessamento "nella logica di una collaborazione che porta a gestire l’accoglienza insieme e nell’interesse del territorio".
"Abbiamo chiesto, nella logica dell’accoglienza sicura innanzitutto per i nostri ospiti all’interno della struttura – dice Zanini – di avere solo donne e bambini. Il Prefetto ce lo aveva garantito. Poco dopo gli uomini sono stati trasferiti. Dei 25 circa presenti sono rimasti otto donne e due bambini, che nel tempo hanno avuto dei ricambi ma non sono cresciuti di numero. Erano ormai pochi. Evidentemente sono state fatte delle scelte che hanno portato alla decisione annunciata. Collio continuerà ad essere accogliente con turisti e nuovi residenti, contraddistinta dal calore che le è proprio". Quando i richiedenti asilo erano arrivati, in paese si erano verificate molte proteste, non sempre pacifiche.