BEATRICE RASPA
Cronaca

Bimba di 3 anni ferita da un colpo di pistola, anche la mamma è sotto indagine: “Versione diversa dal papà sugli spostamenti in casa”

Gardone Valtrompia. Omessa custodia dell’arma e lesioni colpose, come per il padre. “Atto dovuto” per gli accertamenti. La piccola stava giocando con la sorellina, ma sono emerse alcune discrepanze nei racconti dei genitori

L'esterno dell'abitazione dove la bambina è rimasta ferita (Foto/Filippo Venezia)

L'esterno dell'abitazione dove la bambina è rimasta ferita (Foto/Filippo Venezia)

GARDONE VALTROMPIA (Brescia) – Non solo il padre. Anche la madre della bimba di tre anni ferita dal colpo partito per sbaglio dalla pistola legalmente detenuta dal papà, il pomeriggio di Capodanno, è stata iscritta al registro degli indagati. Le ipotesi d’accusa, al momento, sono quelle di omessa custodia dell’arma da fuoco e di lesioni colpose gravissime della figlia. “Un atto dovuto”, specificano gli inquirenti, legato alla necessità di procedere con una serie di accertamenti tecnici di varia natura all’interno dell’abitazione di via Matteotti di Gardone Valtrompia, dove si è consumato il dramma.

La piccolina intanto rimane gravissima, ancora in terapia intensiva presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per colpa del proiettile calibro nove che le ha trapassato la testa da parte a parte. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi. “Prima che si siano concluse le 72 ore di osservazione canoniche dall’intervento chirurgico è impossibile sapere qualcosa sulle sue condizioni” spiega il sindaco, Giuliano Brunori, che è medico a sua volta.

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Proseguono frattanto le indagini del pubblico ministero Marica Brucci e dei militari per la ricostruzione della dinamica, tuttora nebulosa, visto che non appare chiaro come una bimba così piccola possa essere riuscita a impugnare un’arma che pesa non meno di un chilo e a premere il grilletto. Dopo avere ascoltato i genitori, gli inquirenti si preparano ad ascoltare, con le cautele del caso, la sorellina di cinque anni. Stando alla madre e al padre le figliolette mercoledì alle 15.30 giocavano da sole quando è avvenuto il dramma.

Gli adulti erano in altre stanze, e l’attenzione è stata richiamata dal rumore dello sparo e dalle urla che hanno squarciato la tranquillità domestica del primo pomeriggio del 2025. Le bambine – non si sa quale delle due – sono riuscite a mettere le mani sulla Beretta semiautomatica 9x21 che hanno trovato sul comodino della stanza da letto dei genitori. Con il colpo in canna, pronta a sparare. “Avevamo paura dei ladri”, ha dichiarato il capofamiglia.

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La compagna non avrebbe dato una versione sostanzialmente diversa, mentre qualche incongruenza nelle dichiarazioni di marito e moglie si sarebbe registrata in merito ai gli spostamenti dei due nell’abitazione nel frangente dello sparo. Chi indaga attende risposte dalla consulenza balistica e l’esito della prova dello Stub, l’accertamento volto a rilevare polvere pirica su tutte le persone presenti in casa – sorellina compresa –, una verifica complicata dal fatto che la notte di Capodanno la famiglia aveva esploso i botti in giardino.