
La famiglia Vallini ricongiunta al completo
Bione, 15 agosto 2017 - Quasi un romanzo strappalacrime: separati da un oceano, si sono ritrovati dopo più di 50 anni. E’ la storia di Lucrecia Irma e Guerrino, che in paese (a Bione) chiamano Augusto, Vallini. Per oltre mezzo secolo non hanno saputo nulla l’uno dell’altra. Augusto sapeva di avere una sorella, ma non l’aveva mai vista e non conosceva nulla della sua vita. Lucrecia, classe 1962, nata e cresciuta in Argentina, non aveva idea che il padre, Pietro Luigi (noto in paese come Pieroto), avesse avuto un figlio prima di lei. La storia di questi due fratelli inizia nel 1949, nella Val Sabbia che usciva distrutta dalla guerra. Come molti giovani bresciani, Pietro Luigi decide di andare a cercar fortuna altrove e parte per l’Argentina. Aveva da poco sposato la sua Clara e aspettavano un figlio che avrebbero voluto crescere insieme. Clara, che oggi ha superato gli 80 anni, avrebbe dovuto raggiungerlo. Tutto era pronto: suo padre aveva anche firmato il permesso, visto che non aveva ancora 21 anni. Per una serie di circostanze, che per lei sono ancora dolorose, tuttavia, non si sono più visti ed il piccolo Augusto non ha potuto abbracciare il suo papà.
In Argentina, Pietro si è creato una nuova famiglia. Dalla nuova unione è nata Lucrecia. Alla bambina, rimasta orfana del papà a 9 anni, non è mai stato detto nulla, però, di quel fratello che era nato in Italia qualche anno prima. Lo ha scoperto solo pochi mesi fa, tramite un messaggio su un social network. A inizio anno, Lucrecia ha perso la mamma e, come spesso succede in questi casi, ha sentito l’impulso di conoscere meglio le sue origini, come per colmare un vuoto. Ha iniziato così a indagare, mettendo insieme i pezzi di cui restavano tracce in lettere e fotografie, accuratamente conservate. Per riuscire a mettersi in contatto con i parenti italiani è stato fondamentale anche Facebook. Sul social network ha infatti incontrato il cugino, Silvio Vallini, che con grande intuito, ha immaginato che quella Lucrecia Irma Vallini, che portava il cognome di famiglia, il primo nome della madre di Pietro Luigi e il secondo nome della fabbrica dello zio, potesse essere la cugina «perduta».
Ne aveva sentito parlare in famiglia e ha provato a cercarla sul social network. «Ci siamo scritti in chat – racconta Silvio – quando ha saputo di avere un fratello è rimasta di sasso, non poteva crederci, non ne aveva idea». Lucrecia ha quindi voluto conoscere di persona la sua famiglia italiana e ha prenotato il biglietto per Bione. In Val Sabbia è rimasta cinque settimane. «E’ ripartita qualche giorno fa – racconta Silvio – il momento dell’incontro con il fratello è stato emozionante per tutti quanti». La storia, raccontata nel sito Valle Sabbia News, ha fatto il giro del web, e c’è chi l’ha ribattezzata una favola moderna. «E’ stata coccolata da tutti i parenti – conclude Silvio – era sempre invitata da qualcuno, perché tutti volevano conoscerla. L’abbiamo portata in giro per l’Italia, da Firenze a Roma a Venezia. E’ rimasta stupita dal calore dell’accoglienza: sicuramente non perderemo i contatti e molto probabilmente ritornerà a trovarci in Italia».