Brescia, 20 novembre 2024 – Nuova udienza ieri in Assise per l’anarchico spagnolo Juan Sorroche Fernandez, 47 anni, accusato di aver piazzato una bomba davanti alla sede della scuola di polizia Polgai di Brescia la notte del 18 dicembre 2015. Già condannato per un attentato nell’agosto 2018 alla Lega di Villorba (TV) e per un altro attacco nel 2014 al Tribunale di sorveglianza di Trento, a Brescia l’imputato fu incastrato dal Dna rinvenuto su un brandello di zaino bruciato insieme alla pentola a pressione che proprio con quello zaino fu trasportata.
Ricercato per i fatti di Treviso, Sorroche fu fermato dopo una lunga latitanza nel maggio 2019 nei boschi di Marmentino. Per l’accusa aveva trascorso la latitanza nel Bresciano dall’amico Manuel Oxoli. Ieri Sorroche era in videocollegamento dal carcere di Terni per seguire il processo, blindato dalle forze dell’ordine per la presenza di un presidio di anarchici fuori dal tribunale e dentro l’aula.
Il racconto dell’inchiesta
Al centro dell’udienza, la ricostruzione delle indagini della Digos, con lo screening delle utenze che portò, stando al pm Erica Battaglia e all’aggiunto Silvio Bonfigli, a collocare l’imputato in prossimità della Polgai la notte dell’attentato.
Gli agenti “mapparono” 93 utenze agganciate dalla cella di via Veneto tra le 3 e le 4 del mattino, arrivando a isolarne una - si ritiene riconducibile a un telefono dell’amico Oxoli, in uso a Sorroche - che la notte dell’attentato avrebbe partecipato a 99 conversazioni, il giorno prima si sarebbe mossa da Trento a Brescia e soprattutto il 13 dicembre precedente fu intercettata a una manifestazione anarchica organizzata fuori dal carcere di Brescia. L’unica utenza ad avere un collegamento con gli anarchici.
La latitanza “nel verde”
Sorroche fu fermato appunto a Brescia il 22 maggio 2019 nei boschi di Marmentino: “Da circa tre mesi sospettavamo fosse latitante tra il lago d’Idro e la Valtrompia perché qui risiedeva il suo amico fraterno. Entrambi erano redattori di una rivista anarchica. Fu proprio Oxoli a portarci a lui: attraverso le telecamere lo notammo inerpicarsi in auto su una strada di montagna e fermarsi presso un’isola ecologica a lungo, per 45 minuti, una sosta davvero anomala. Poco prima avevamo notato un soggetto infilarsi a piedi nel bosco, seguito da Oxoli stesso”.
Sorroche, appunto, che fu fermato. Si prosegue il 16 dicembre con la testimonianza dell’ex dirigente della Digos.