Giacomo Bozzoli, l’incontro in carcere: “Non impazzisco perché ho la mia famiglia accanto”

La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza a colloquio con l’imprenditore condannato all’ergastolo, in cella a Bollate dopo undici giorni di fuga

Giacomo Bozzoli in aula; a destra, il giorno dell'arresto dopo la fuga

Giacomo Bozzoli in aula; a destra, il giorno dell'arresto dopo la fuga

Marcheno, 12 settembre 2024 – La condanna definitiva, la fuga durata undici giorni, prima con moglie e figlio e, successivamente, da solo, l’arresto nella sua villa di Soiano, sul lago di Garda. Da luglio, poi, la detenzione nel carcere di Bollate. È cambiata per sempre in questa estate la vita di Giacomo Bozzoli, condannato in Corte di cassazione con l’accusa di aver ucciso lo zio Mario e averne gettato il cadavere nel forno della fonderia a Marcheno, l’8 ottobre 2015.

Nei giorni scorsi la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza ha incontrato Bozzoli nel carcere di Bollate. “Non impazzisco perché ho la mia famiglia accanto”, questa una delle frasi che più ho colpito l’esponente dem nel colloquio, del quale si è parlato questa sera, giovedì 12 settembre, nella trasmissione “Iceberg Lombardia” su Telelombardia.

La convinzione

Il 40enne era stato arrestato dopo essere fuggito successivamente alla condanna all'ergastolo in Corte di Cassazione. "Mi sono recata nella casa circondariale perché sto monitorando la situazione della sanità carceraria, l'ho incontrato - ha raccontato Rozza - nella stanza durante l'incontro con lo psicologo. La prima cosa che mi ha detto è: ‘Sono innocente, quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque’.

"L'ho trovato depresso, continuava a ribadire - ha detto la consigliera lombarda - di essere innocente e che per questo fa fatica ad accettare l'idea di essere recluso in carcere”.

L’assistenza

Bozzoli, prosegue Rozza, “è seguito da specialisti e sta facendo un lavoro su se stesso per cercare di accettare questa situazione. Questo incontro mi ha colpito, l'ho trovato sì depresso ma umile. Della vicenda che lo ha visto coinvolto non ha detto nulla, non poteva parlarne così come non potevo farlo io. Gli ho solo detto che oggi deve prendere atto della situazione e deve affrontare questa realtà – chiude la consigliera regionale - Aveva un pantaloncino sportivo, una magliettina e scarpe da tennis. Ha detto di aver apprezzato molto questo incontro".