Marcheno (Brescia), 1° luglio 2024 - Il procuratore generale presso la Cassazione ha chiesto il rigetto del ricorso della difesa contro la condanna all’ergastolo di Giacomo Bozzoli, uscita in primo e in secondo grado. Giacomo Bozzoli, 39 anni fra pochi giorni, è accusato di avere ucciso lo zio Mario, la sera dell’8 ottobre del 2015 nella fonderia di famiglia, a Marcheno, e di avere distrutto il corpo facendolo sparire nel forno grande con la collaborazione degli operai Giuseppe Ghirardini e Oscar Maggi.
La parola è passata alle parti civili. Poi sarà la volta dei difensori. L’udienza è iniziata alle 10 davanti ai giudici della prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Giuseppe Santalucia (presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati). Per Giacomo Bozzoli, finora libero, è l'ultima chance per ribaltare la condanna all'ergastolo che gli è stata inflitta nei due gradi di giudizio e quindi per evitare in carcere. A differenza delle udienze celebrate a Brescia, l'imputato non è in aula. È difeso dall'avvocato Luigi Frattini e dal professor Franco Coppi, difensore a suo tempo di Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi. Sono assenti anche Irene Zubani, moglie di Mario Bozzoli, e i due figli, assistiti dagli avvocati Vanni e Vieri Barzellotti.
È in aula Adelio Bozzoli, padre di Giacomo e fratello maggiore di Mario. Ci sono due alternative alla eventuale conferma del carcere a vita. Annullamento dell'ultima sentenza senza rinvio e in questo caso Giacomo sarebbe definitivamente assolto. Annullamento con rinvio a una sezione della Corte d'Assise d'appello diversa da quella che ha giudicato Giacomo. Dal momento che a Brescia non esiste una seconda sezione di Corte d'appello, il nuovo processo verrebbe trasferito a Milano.