Proseguirà in Appello la querelle tra Brescia Calcio e Comune di Brescia per il pagamento richiesto da quest’ultimo alla società di Massimo Cellino per i servizi resi dalla Polizia locale. Il Tar di Brescia, con sentenza depositata giovedì, ha accolto l’opposizione promossa dal Brescia Calcio contro l’ingiunzione di pagamento dell’agosto 2022 con cui il Comune di Brescia aveva preteso il pagamento di 28.151 euro per i servizi resi conto terzi dalla Polizia Locale in occasione delle partite casalinghe del Brescia Calcio disputate nei primi cinque mesi dell’anno 2022. Per il Tribunale, il Comune non avrebbe rispettato l’obbligo di preventiva quantificazione dei costi resi dalla Polizia locale in occasione di ogni singola partita. Una vittoria, per il Brescia Calcio, ma il Comune sottolinea che, in realtà, la Loggia non ha torto. Come spiega il vicesindaco Federico Manzoni, la sentenza fa salvo l’articolo 37 del regolamento del corpo di Polizia Locale (basato a sua volta su disposizioni legislative), in base alla quale le spese del personale di polizia locale, nell’ambito di iniziative private che incidono su sicurezza e mobilità, sono a carico del privato. La sentenza ha inoltre precisato che l’obbligo di preventiva quantificazione dei costi non richiede un accordo tra le parti. "Un accordo negoziale sarebbe unicamente richiesto in caso di forfetizzazione dei costi, ipotesi che peraltro il Comune ha sempre prospettato al Brescia Calcio – spiega Manzoni -. La sentenza conferma dunque chiaramente il diritto del Comune a pretendere dal Brescia Calcio il pagamento delle spese sostenute per il personale di Polizia Locale impiegato in occasione delle partite casalinghe allo stadio Rigamonti". Federica Pacella
CronacaBraccio di ferro tra Comune e Brescia Calcio