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Brescia, dopo il raid e le manifestazioni non condanna le svastiche in piazza: il centrosinistra chiede le dimissioni del consigliere Andreoli

L’esponente di Fratelli d’Italia era assente il giorno in cui la mozione è stata votata in Consiglio comunale. Una nova polemica in un clima già surriscaldato dalle svastiche comparse sui muri in centro e la manifestazione antifascista di venerdì

Le svastiche sono comparse cinque giorni dopo il corteo di estrema destra che ha generato polemiche e alla vigilia di una manifestazione antifascista

Le svastiche sono comparse cinque giorni dopo il corteo di estrema destra che ha generato polemiche e alla vigilia di una manifestazione antifascista

Brescia, 22 dicembre 2024 – “Un consigliere comunale che non si riconosce nei principi cardine della costituzione e della democrazia non può sedere ai banchi del consiglio comunale a rappresentare i cittadini. Chiediamo quindi che tutte le forze di minoranza prendano chiaramente le distanze dalle posizioni del consigliere Andreoli e ne chiedano insieme a noi le dimissioni”. Questa la richiesta arrivata dai partiti di maggioranza in Loggia, in una nota firmata dai capigruppo di Al lavoro con Brescia, Pd, Brescia Capitale, Brescia Attiva, Civica Castelletti, Azione Italia viva e + Europa, a fronte della scelta del consigliere Carlo Andreoli (FdI), unico in Consiglio comunale a non aver firmato l’ordine del giorno di condanna delle svastiche e, in generale, di ogni richiamo all’ideologia nazista e fascista.

La svastica comparsa sul muro del liceo Gambara in centro a Brescia
La svastica comparsa sul muro del liceo Gambara in centro a Brescia

L’assenza 

Andreoli era assente per motivi di famiglia, ma ha fatto sapere che comunque non avrebbe firmato l’ordine del giorno, discusso nel lungo consiglio comunale dedicato al bilancio. Se il centrodestra non aveva approvato la sospensione dei lavori per consentire la partecipazione al presidio democratico di venerdì (almeno 4mila i partecipanti), c’era stata invece l’unanimità nell’approvazione dell’ordine del giorno che impegna il Consiglio ad "esprimere preoccupazione e condanna per ogni forma di revisionismo storico e di riabilitazione dell’ideologia nazifascista”. La maggioranza ha chiesto "al suo partito e, ancora di più, alle altre forze di minoranza di prendere provvedimenti immediati” e le dimissioni.