Brescia – Esplodono rabbia e delusione dei tifosi del Brescia dopo il pareggio casalingo nel match di ieri, giovedì 1 giugno, contro il Cosenza che sancisce la retrocessione in serie C delle Rondinelle dopo 38 anni fra A e B. Il caos è iniziato dopo il pareggio dei calabresi nei minuti di recupero: dalla curva occupata dagli ultras bresciani sono iniziati a piovere fumogeni. Alcuni supporter hanno invaso il campo. L’arbitro è stato costretto a sospendere la partita, ormai incanalata verso la conclusione, per mezz’ora circa.
Al termine della serata il bilancio di cinque fermati: una cifra che potrebbe aumentare oggi, in seguito agli accertamenti delle forze dell’ordine presenti sul posto.
Gli scontri
I tifosi bresciani entrati in campo hanno fronteggiato la polizia, intervenuta dopo l’invasione del rettangolo di gioco e l’avvio della violenta contestazione a suon di bengala. La tensione è rimasta altissima fino a oltre mezzanotte. Due le persone rimaste ferite, entrambi steward della sicurezza del Rigamonti.
Un’automobile è andata a fuoco: sarebbe quella di Matthieu Huard, difensore francese del Brescia. Un altro giocatore della rosa sarebbe stato minacciato con un coltello.
Il fumo
Qualche testimone, come raccontano i media locali, parla di lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo dalla polizia. Si sarebbe assistito anche a un lancio di pietre. Tensione anche nella metropolitana adiacente all'impianto: la stazione è stata chiusa. Gli ultras della Curva Nord avrebbero anche tentato invano di sfondare le porte di accesso agli spogliatoi dove si erano rifugiati anche alcuni parenti dei giocatori presenti in tribuna.