BRESCIA – Maxi rissa ieri pomeriggio nell’area della stazione ferroviaria e dei bus a Brescia, ormai una delle zone di più difficile gestione della città.
Almeno 30 ragazzi se le sono date di santa ragione fino all’arrivo della polizia di stato, che ha scortato pure un’ambulanza servita a recuperare un giovane ferito e poi portato in ospedale. Secondo la prima ricostruzione dei fatti sembra si tratti di una spedizione punitiva.
Un gruppo di giovani minorenni e maggiorenni, difatti, è stato notato arrivare sul piazzale della stazione in cerca di qualcuno, poi visto in un altro gruppo. Nel giro di breve, dalle parole si è passati ai fatti, con le persone che guardavano dalle vetrine dei negozi della zona e chiedevano aiuto ai numeri di emergenza.
Ora la polizia sta cercando di risalire ai colpevoli, che all’arrivo delle volanti si sono dispersi lasciando il ferito sul selciato.
I precedenti L’episodio segue quelli delle rapine verificatesi in città in due diversi frangenti sabato scorso, con coinvolti sempre ragazzini. In uno sarebbe anche spuntato un coltello per scoraggiare ogni possibile resistenza da parte della vittima. In entrambi ii casi il bottino è stato di pochi euro. A mettere a segno le rapine sarebbero stati dei gruppi di giovani, che secondo la Magistratura e le forze dell’ordine non sarebbero delle baby gang.
Il racconto
In un caso, un padre ha denunciato quanto accaduto sul treno che arriva da Cremona, in cui è stato coinvolto il figlio rugbista. Il ragazzino aveva preso per la prima volta il treno per tornare a casa da scuola. Il viaggio da Remedello a Calvisano si è però trasformato in un incubo perché un gruppetto di adolescenti lo ha preso di mira e gli ha vuotato lo zaino, infine lo ha spintonato e preso a sberle. A sostenerlo si è mobilitato l’intero paese, compresa l’associazione di volontariato “Pazzi di Rugby”, che ha sporto denuncia ai carabinieri di Isorella e promesso che non farà passare la questione sotto silenzio, anche salendo sul treno con magliette e volantini utili a difendere i più deboli. Ieri, difatti diversi volontari hanno accompagnato il ragazzo a scuola.