Buffalora (Brescia), 6 agosto 2023 – Le tensioni, dicono i vicini, erano di vecchia data, continue e risapute. Ruggini risalenti tra due fratelli coetanei che ieri sono esplose in un’aggressione a colpi di pistola, ed è un miracolo non ci sia scappato il morto. Il bilancio dell’ennesima lite tra parenti serpenti è di un ferito grave - Francesco Pesce, 68 anni, in prognosi riservata all’ospedale Civile di Brescia - e di un arrestato per tentato omicidio aggravato, appunto il fratello Giovanni, un anno di più.
L’aggressione
La violenza è esplosa nel cortile di una cascina tra i campi nella prima periferia est di Brescia, in via San Benedetto 8, nella frazione di Buffalora. Il cortile dell’azienda agricola di Giovanni, che sorge a ridosso delle abitazioni della famiglia Pesce, cinque fratelli, una sorella, tutti vicini di casa fatta eccezione per l’ultima, che vive altrove, a pochi chilometri. Erano da poco passate le 15 quando uno dei parenti, sentiti gli spari e le urla, si è accorto del dramma in corso e ha chiamato il 112.
I soccorsi
Quando sono arrivati i carabinieri e le ambulanze, Francesco era a terra, con il petto trafitto da un proiettile. I sanitari lo hanno soccorso e condotto in codice rosso in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. Le sue condizioni sono critiche ma dovrebbe farcela, anche se è presto per sbilanciarsi. A sparare, appunto, sarebbe stato Giovanni con una pistola regolarmente detenuta.
Le liti e l’eredità contesa
L’estremo gesto al culmine di una lite con quel fratello con cui era in perenne conflitto. Un conflitto che, stando a chi conosce i Pesce, affondava le radici in questioni caratteriali, ma pareva letteralmente divampato per l’eredità contesa lasciata da una vecchia zia privilegiando il più anziano. Lo scorso inverno dopo un accordo legale tra i due la tensione sembrava essersi stemperata ma i rapporti sono proseguiti sul binario del cattivo vicinato, tra dispetti e scaramucce ripetute per questioni banali, come un posteggio che ostruisce un passaggio o, per esempio, del materiale accumulato laddove non avrebbe dovuto essere.
Sparati 5 colpi, uno al petto
Ieri non è chiaro quale stata la miccia della violenza, che avrebbe spinto Giovanni ad armarsi e a premere il grilletto quattro o cinque volte. I carabinieri della compagnia e del reparto provinciale di Brescia con il pm Francesco Carlo Milanesi in queste ore stanno ricostruendo gli antefatti e riavvolgendo il nastro. Quel che è certo pero’ è che uno dei colpi ha centrato lo sterno di Francesco, e lo ha fatto stramazzare. E che suo fratello, a cui sono stati tolti la pistola e alcuni fucili, è in carcere.