REDAZIONE BRESCIA

Cade dalla cresta a 3.500 metri. In prognosi riservata alpinista

Quarantacinquenne bresciano ormai aveva raggiunto la Cima Tresero in Valfurva quando è scivolato lungo un nevaio. L’allarme dato dal compagno d’impresa.

Quarantacinquenne bresciano ormai aveva raggiunto la Cima Tresero in Valfurva quando è scivolato lungo un nevaio. L’allarme dato dal compagno d’impresa.

Quarantacinquenne bresciano ormai aveva raggiunto la Cima Tresero in Valfurva quando è scivolato lungo un nevaio. L’allarme dato dal compagno d’impresa.

Precipita dal monte Tresero durante un’escursione in Valtellina e finisce in ospedale in gravissime condizioni. È in prognosi riservata all’ospedale di Morelli di Sondalo (Sondrio) il quarantacinquenne alpinista di Ono San Pietro che il giorno di Ferragosto, mentre scalava in monti del territorio di Valfurva, è scivolato da quota 3500 metri. L’incidente si è verificato intorno alle 10,30. L’uomo a quanto si è appreso in mattinata insieme a un amico aveva raggiunto il Gavia. Dopo aver posteggiato la macchina in zona del rifugio Berni, si era incamminato in compagnia verso la cima del Tresero. All’improvviso, quando era ormai vicino alla vetta, è scivolato dalla cresta montana e non è più riuscito a fermarsi. Avrebbe infatti preso velocità su un nevaio per poi finire al centro di un’area scoscesa costellata da rocce.

A dare l’allarme è stato l’amico che era con lui, e che è rimasto illeso. Sul posto la centrale di Prima emergenza Areu ha inviato l’elisoccorso insieme ai militari del Sagf - gli esperti del Soccorso alpino della Guardia di Finanza - di Bormio e i soccorritori della VII delegazione della Valtellina e della Valchiavenna. Le operazioni di recupero sono state lunghe e difficoltose. Tecnici, medico e infermiere una volta localizzato il ferito sono stati calati sul posto con il verricello. L’alpinista era privo di conoscenza. E’ stato caricato in barella e issato a bordo dell’elicottero, con cui ha raggiunto in codice rosso l’ospedale Morelli di Sondalo. Sottoposto a un complesso e delicato intervento chirurgico, si trova tuttora in condizioni molto critiche ed è in prognosi riservata. A occuparsi della ricostruzione della dinamica dell’incidente sono stati i carabinieri di Tirano e gli uomini del Sagf, che hanno escluso ogni responsabilità dell’amico.B.Ras.