Federica Pacella
Cronaca

Caffaro, dopo le assoluzioni: “Ora nuova indagine epidemiologica”

Brescia, il medico del lavoro Brunelli: "Sono passati dieci anni dagli ultimi prelievi"

Caffaro, dopo le assoluzioni: "Ora nuova indagine epidemiologica"

Caffaro, dopo le assoluzioni: "Ora nuova indagine epidemiologica"

Una nuova indagine epidemiologica e controlli sui suoli. Il giorno dopo l’assoluzione con formula piena dell’ex commissario straordinario per il Sin Roberto Moreni e dei vertici delle vecchie gestioni ex Snia, il commissario Marco Cappelletto ed il manager Alfiero Marinelli (le accuse riguardavano l’aggravamento dell’inquinamento storico per le perdite di mercurio nel reparto clorosoda e lo smaltimento di rifiuti, ma il fatto non sussiste), restano le preoccupazioni per l’impatto che la contaminazione da Pcb e diossine può ancora provocare. Va detto che l’iter per la bonifica sta finalmente per prendere il via e che la rete d’imprese vincitrice dell’appalto ha già iniziato i sopralluoghi nel sito industriale, cuore del Sin. I lavori dureranno anni, vista la complessità e la vastità del sito.

"Restano intanto due i temi aperti", spiega Ettore Brunelli, medico del lavoro, già assessore all’ambiente del Comune di Brescia, oggi presidente della Consulta per l’ambiente del Comune. "Premesso che mi fa piacere l’assoluzione di Moreni – spiega – resta innanzitutto la questione delle analisi epidemiologiche, che, come Consulta, abbiamo sollecitato all’Ats Brescia anche all’interno dell’osservatorio Caffaro. Gli ultimi prelievi sulla popolazione sono stati fatti nel 2013, sono passati da allora più di 10 anni. Vero che, nel tempo, i valori di diossine e Pcb nel sangue si sono dimezzati, ma è altrettanto vero che in tutti questi anni molti hanno continuato a coltivare gli orti nella zona dell’ordinanza Caffaro".

Era stato fatto un progetto, in realtà, che aveva sdoganato alcuni ortaggi. "Ma chi controlla che tutti rispettino le indicazioni? Altro tema sono i suoli delle proprietà private. Il Comune ha bonificato i parchi pubblici, ma i bambini giocano forse più nei loro giardini che nei parchi. Andrebbe avviato un piano di monitoraggio, anche con i fondi europei, che ci sono". Fondi dovrebbero arrivare anche da Livanova, già Sorin Spa, nata nel 2003 dalla scissione Snia, condannata dalla Corte di appello di Milano al rimborso in favore del Ministero di 453 milioni di euro per il danno causato nel Sin di Brescia, in quello di Torviscosa e fiume Sacco dalle società del Gruppo SNIA-Caffaro.