REDAZIONE BRESCIA

Calcinatello, tentato assalto paramilitare al caveau della Mondialpol: sentenze definitive, ma la banda è latitante

Irreperibili il capo Tommaso Morra e i suoi complici, originari del Foggiano. La polizia era riuscita a bloccare il blitz facendo irruzione nel covo del gruppo armato

L'arsenale sequestrato dalla polizia del corso del blitz nel capannone

L'arsenale sequestrato dalla polizia del corso del blitz nel capannone

Calcinatello (Brescia) – Le condanne sono diventate definitive, ma alcuni imputati sono irreperibili. A partire dal capo della banda e i complici residenti a Cerignola, in provincia di Foggia, e che a questo punto dovrebbero andare in carcere.

È quindi caccia all'uomo dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato illegittimi i ricorsi di 11 dei 29 componenti del gruppo che tentò l'assalto al caveau della Mondialpol di Calcinatello, nel Bresciano, l'11 marzo 2021. Un colpo - bloccato quando già la banda aveva caricato le armi ed era pronta a partire dal covo per andare verso l'obiettivo - che avrebbe potuto fruttare 83 milioni di euro, tanto quanto era contenuto nel deposito bresciano quella sera. La Polizia era infatti riuscita a fare irruzione nel capannone di Cazzago San Martino, sempre nel Bresciano, dove il gruppo operativo si stava preparando a entrare in azione con tecniche e potenza di fuoco paramilitari

Confermate le condanne, tra l'altro, alla guardia giurata Massimiliano Cannatella, che diede le informazioni dall'interno del deposito dove lavorava come dipendente, e in particolare i 12 anni e mezzo di carcere al capo Tommaso Morra, che però è appunto irreperibile.