
Il primario raggiante il giorno dell'assoluzione in Appello
Brescia, 29 aprile 2025 – Dal 25 gennaio del 2021 al primo luglio 2022. Tanto era stato agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio volontario prima di essere assolto per non aver commesso il fatto. Ora per quei 522 giorni ai domiciliari il medico Carlo Mosca dovrà essere risarcito per ingiusta detenzione.
Lo ha stabilito il tribunale di Brescia che ha accolto l'istanza degli avvocati del medico che da primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari venne arrestato perché, secondo la pm Federica Ceschi, durante la prima fase del Covid aveva ucciso due pazienti somministrando loro farmaci usati solitamente per intubare.
Il pm chiese la condanna a 24 anni di carcere nonostante emersero fin dall'inizio del processo delle contraddizioni da parte dei due infermieri che avevano accusato il primario.

Le motivazioni
“È stata un'accusa calunniosa di omicidio, tanto più infamante in quanto rivolta a un medico, ossia a una persona avente vocazione salvifica e non certamente esiziale. Di enormi proporzioni è stata soprattutto l'afflizione arrecata all'imputato, che ha patito un'ingiusta e prolungata limitazione della libertà personale e rischiato di subire una condanna all'ergastolo, con gravissime ripercussioni sul piano sia umano che professionale, cui il verdetto assolutorio può porre solo parziale rimedio”, scrisse il presidente della Corte d'Assise Roberto Spanò nelle motivazioni della sentenza di assoluzione di primo grado diventata poi definitiva.