FEDERICA PACELLA
Cronaca

Casa-scuola, la bici resta in garage . Comuni e genitori bocciati. L’auto è ancora il mezzo preferito

Prima indagine Fiab su 141 centri ciclabili: Brescia tra i pochi comuni lombardi ad attivare buone pratiche

Maria Vittoria Zonfrillo responsabile Scuola Bambini e Ragazzi di Fiab e Luigi Menna di Fiab Federazione italiana ambiente e bicicletta che ha ultimato il settimo censimento sui 141 Comuni ciclabili

Maria Vittoria Zonfrillo responsabile Scuola Bambini e Ragazzi di Fiab e Luigi Menna di Fiab Federazione italiana ambiente e bicicletta che ha ultimato il settimo censimento sui 141 Comuni ciclabili

Sedici zone scolastiche attivate con altrettanti pedibus, mentre non risultano esperienze di pedibus o bicibus al di fuori di queste zone. Questa la fotografia per Brescia raccolta dal settimo censimento Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) su 141 comuni ciclabili. Il censimento è stato la base per la redazione di “A ruote libere – Partiamo dalle scuole e andiamo in bici“, prima indagine nazionale sull’uso della bici come mezzo di mobilità nel tragitto casa – scuola di Fiab, Unicef Italia e Cnr Issirfa.

I dati Fiab vedono il Comune di Brescia tra i pochi lombardi ciclabili in cui sono state quanto meno attivate delle buone pratiche di mobilità sostenibile (anno 2023/2024). Bergamo e Lecco primeggiano per pedibus, mentre solo Segrate contempla bicibus (4). Le zone scolastiche, aree vicino alle e scuole in cui è garantita una particolare protezione dei ciclisti e dei pedoni, sono più diffuse, 58 in Lombardia, di cui 16 a Brescia. L’importanza di una mobilità sostenibile per bambini, bambine e adolescenti, è lapalissiana. A livello globale, un bambino su quattro sotto i 5 anni muore per cause che possono essere evitate migliorando i fattori ambientali: una mobilità sicura e sostenibile serve a garantire un’infanzia felice e uno sviluppo sano. Questo si scontra, però, con la quotidianità. A Brescia, alcune buone prassi dei pedibus alle primarie si sono concluse perché i ritmi lavorativi dei genitori rendono molto complesso individuare volontari che possano accompagnare gruppi di minori del quartiere a scuola.

"Dall’analisi vediamo che in Italia i Comuni che hanno aumentato le linee di bicibus e pedibus sono la maggioranza, ma c’è anche chi le ha ridotte – spiega Mariavittoria Zonfrillo, responsabile Scuola Bambini e Ragazzi di Fiab –. L’obiettivo di questa prima indagine era di modificare il paradigma per cui il tragitto scuola-casa debba avvenire esclusivamente in auto. Sono emerse anche tante preoccupazioni dei genitori, soprattutto per la sicurezza e per il meteo. Si può rispondere a queste preoccupazioni impiegando ad esempio le cooperative per pedibus e bicibus, optando per strade scolastiche negli orari di apertura e chiusura delle scuole, facendo sì che le scuole siano attrezzate sia per il deposito delle bici, ma anche con aule per il cambio quando piove". Servirebbe un cambio di paradigma, in cui tutti devono fare la propria parte, Amministrazioni, scuole, famiglie, per il bene dei minori. "I pediatri ce lo dicono chiaramente – continua Zonfrillo – che oggi bambini e bambine fanno tanto sport, ma poco movimento attivo, che è invece importante per la salute, per lo sviluppo sano, l’autonomia. Non siamo utopici, sappiamo che tutto questo deve integrarsi con l’esistente e con il mondo del lavoro, ma i dati ci dicono che c’è ampio margine per trasformare le nostre strade in bene pubblico, a favore dei più piccoli".