MILLA PRANDELLI
Cronaca

Cascina Clarabella. Il buono della terra e dell’inclusione

Rodengo Saiano, il consorzio di quattro cooperative dà lavoro a 350 persone, quasi 200 con disagi vari.

Cascina Clarabella. Il buono della terra e dell’inclusione

Rodengo Saiano, il consorzio di quattro cooperative dà lavoro a 350 persone, quasi 200 con disagi vari.

RODENGO SAIANO (Brescia)

"La terra non guarda come sei o chi sei, giudica ciò che fai per lei". Parola di Carlo Fenaroli, presidente Consorzio Cascina Clarabella di Iseo, che attualmente fornisce lavoro a oltre 350 persone, di cui quasi 200 con difficoltà e disagi di vario tipo ma anche a operatori di vari settori desiderosi di confrontarsi con l’inclusione. Le attività messe in atto valgono quasi dieci milioni l’anno.

Il Consorzio Cascina Clarabella comprende quattro cooperative sociali: Cascina Clarabella, Diogene che si occupa degli aspetti socio-sanitari legati alla psichiatria, Dispari che sviluppa servizi per le aziende e gli enti pubblici e I Perinelli che svolge attività agricole a Ponte dell’Olio in provincia di Piacenza. In questi giorni molti dei lavoratori di Clarabella sono stati impegnati nella raccolta delle olive e nella produzione dell’olio di Oliva sia a Rodengo Saiano, dove il consorzio gestisce il frantoio Sapor D’Olio, sia a Monte Isola, dove si occupa del frantoio Comunale.

"L’agricoltura è anche terapia – ha spiegato Carlo Fenaroli durante la giornata che Coldiretti Brescia ha dedicato alla campagna olearia 2024 e che si è svolta nel frantoio franciacortino –. Lavorare la terra consente di misurarsi con sé stessi. La terra si interessa all’interazione che ha con le persone che la lavorano e la vivono. Per noi è importante valorizzare le persone e con esse il territorio. Lavoriamo prettamente sul disagio psichico e l’agricoltura è importante per il nostro percorso: perché non fa distinzioni e permette a tutti di lavorare".

La terra, insomma, dà soddifazioni anche a chi, dalla vita, ne ha avuto poche a causa della malattia mentale o di altri fattori che lo hanno portato ad essere inserito nelle categorie "fragili".

"Chi lavora da noi capisce che quello che fa non è un’attività di riempimento per passare la giornata – ha specificato Fenaroli –, capisce che sta facendo qualcosa di importante per il territorio, facendolo risaltare sia nel settore prettamente agricolo sia in quello dell’inclusione, sia nel turismo, nella gastronomia". Cascina Clarabella si occupa pure di vino, ha un agriturismo e un ristorante siti nella sede principale della località Polle, realizzata una quindicina di anni fa in un’area allora quasi abbandonata a causa della presenza di numerose risorgive. Fa parte della rete Aitr, ovvero dell’associazione Italiana Turismo Responsabile e della Rete Agricoltura Sociale Lombarda. "Noi – ha concluso Fenaroli –, ci occupiamo delle persone fragili in ogni aspetto della loro vita: salute, lavoro, abitazione e socializzazione".