
L’età media della prima diagnosi è di 7,26 anni
BRESCIA – Aumentano le persone con disturbi dello spettro autistico nel Bresciano: nel 2024, sono stati diagnosticati 694 nuovi casi a fronte dei 430 del 2023. Il dato, appena pubblicato da Ats Brescia nel monitoraggio annuale, conferma il trend in crescita, effetto di una migliore definizione dei criteri diagnostici e della maggiore sensibilizzazione degli operatori e della popolazione in generale su questo tema.
Per i 3.064 nuovi casi identificati tra il 2018 e il 2024 in Ats Brescia, escludendo 123 soggetti con età alla diagnosi superiore a 30 anni, l’età media era di 7,26 anni, mentre l’età mediana è aumentata negli ultimi due anni: almeno il 25% dei casi sono diagnosticati prima dei 4 anni di vita. Inoltre, si osserva nel 2024, rispetto agli anni precedenti, un aumento del numero di casi in particolare nelle fasce di età tra i 7 e gli 11 anni e in quella tra i 12 e i 19 anni.
Per i 3.001 assistiti con età inferiore ai 19 anni, Ats Brescia ha anche provveduto a stimare la gravità dei casi, patendo dalle esenzioni per invalidità civile. In totale sono esenti con indennità di frequenza o accompagnamento il 37% delle femmine e dei maschi. Se i dati evidenziano un aumento delle persone con disturbo dello spettro autistico e danno conto di una maggiore capacità di diagnosi precoce, dall’altra parte resta il tema dei servizi. L’avvicinarsi dell’estate porta, ad esempio, l’annoso problema dei centri estivi e dei posti per i minori con disabilità che gli enti mettono a disposizione.
Nel 2024, i posti disponibili (intese come settimane) nei centri estivi del Comune di Brescia erano stati 477 tra nido, infanzia e primaria; le richieste (sempre di settimane) erano state 607, di cui si è riusciti a soddisfarne 481. “Pochi i bambini e le bambine rimaste fuori – ha assicurato in commissione Istruzione Monica Terlenghi, responsabile servizi per il diritto allo studio del Comune di Bresci –. Nei casi in cui non si possa soddisfare una richiesta, noi provvediamo a contattare direttamente la famiglia, per valutare soluzioni alternative. Per il 2025 i posti a disposizione sono 492, incrementabili”. Se tutti dovessero chiedere la copertura per 9 settimane, i posti non sarebbero sufficienti, perché bisognerebbe incrementare i gruppi, per mantenere il rapporto di 1 minore con disabilità a 10.