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Giacomo Bozzoli, ritrovata la Maserati Levante usata per la latitanza: era a Marbella

Era in un vicolo della cittadina spagnola. I 50mila euro trovati in suo possesso al momento dell’arresto dunque non sono il frutto della vendita dell’auto

Giacomo Bozzoli e la sua Maserati Levante ritrovata a Marbella

Giacomo Bozzoli e la sua Maserati Levante ritrovata a Marbella

Brescia, 23 luglio 2024 –  È stata ritrovata dalla polizia spagnola la Maserati Levante di Giacomo Bozzoli, utilizzata dal 39enne per lasciare l'Italia il 24 giugno scorso nel tentativo di sottrarsi alla giustizia. L’auto sarebbe stata segnalata agli agenti e trovata con le portiere chiuse. Dove siano le chiavi per ora è un mistero. Giacomo Bozzoli è stato arrestato lo scorso 11 luglio ed è rinchiuso nel carcere di Bollate.

Il giallo Maserati

Proprio la scomparsa delle prestigiosa vettura era uno degli elementi ancora non chiariti della fuga e del successivo arresto dell’imprenditore condannato per l’ergastolo dello zio. A questo punto è evidente che i soldi, 50mila euro, trovati in possesso di Bozzoli al momento dell’arresto non dovrebbero essere il frutto della vendita in Spagna della prestigiosa e costosa auto.

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Il ritrovamento

Giacomo Bozzoli avvistato in un hotel a Marbella, in Spagna. A desta, la Maserati con cui è fuggito
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La vettura è stata ritrovata a Marbella, in una stradina secondaria della località scelta da Giacomo Bozzoli per trascorrere alcuni giorni di vacanza con la compagna e il figlio prima di svanire nel nulla l'1 luglio in seguito al pronunciamento della Cassazione che lo ha condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, gettato nel forno della fonderia di famiglia l'8 ottobre 2015. Bozzoli è stato arrestato nella sua villa sul lago di Garda.

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Condanna e fuga

I carabinieri non l’hanno trovato in casa il primo di luglio. Poche ore prima la Corte di Cassazione aveva confermato l’ergastolo a Giacomo Bozzoli per l’omicidio dello zio Mario nella fonderia di famiglia, la sera dell’8 ottobre 2015, a Marcheno, nel Bresciano. Condanna definitiva che apre le porte del carcere. Bozzoli non era però nella sua casa sulla sponda bresciana del lago di Garda dove ha la residenza.  Nei giorni seguenti la certezza che Bozzoli era in fuga in auto con la compagna e il loro figlio. Tutti a bordo della Maserati Levante e in Spagna a Marbella. Qualche giorno dopo il ritorno in treno  in Italia della compagna Antonella Colossi con il figlio.

L’arresto

Dopo 11 giorni di latitanza, Giacomo Bozzoli è stato fermato dai carabinieri nella sua villa a Soiano del Garda, vicino al lago di Garda, in provincia di Brescia, e portato al carcere di Canton Mombello. Quando lo hanno catturato, alle 17.45, il trentanovenne era nascosto nel cassettone del letto matrimoniale della sua camera, aveva con sé 50mila euro nascosti in un borsello. Nel periodo di latitanza si è fatto crescere barba e baffi.

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Il carcere

È “sotto choc” per la vita in una cella del carcere di Bollate dove è controllato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. Giacomo Bozzoli è vissuto nel lusso fino al momento della cattura dopo 11 giorni di latitanza . Questo stato psico-emotivo, secondo gli inquirenti, lo rende incapace di affrontare un interrogatorio: questo avverrà con ogni probabilità la prossima settimana.

La misteriosa supertestimone

Le speranze di Bozzoli di ribaltare la sentenza definitiva di ergastolo, portano in Tirolo in Austria. Nello specifico alla Montanwerke-Brixlegg, specializzata nella lavorazione di metalli e a una rappresentante dell’azienda che, secondo Giacomo, potrebbe assicurare di non avergli mai dato denaro: sarebbe questa donna, mai sentita dai giudici ma presente nelle sentenze, il “testimone austriaco“ di cui parla Bozzoli nella lettera inviata dalla latitanza in Spagna a tre magistrati di Brescia.