Nessun risarcimento al raggruppamento di imprese concessionarie dell’impianto di trattamento rifiuti di Visano: la Provincia di Brescia vince la battaglia legale contro la Vstr. Il Tribunale di Brescia ha accolto la difesa della Provincia, assistita da Alessandro Benussi, repingendo la domanda di risarcimento per 71,4 milioni di euro. La sentenza rappresenta un primo punto fermo nella lunghissima diatriba relativa alla gestione dell’impianto di trattamento e depurazione sito nel Comune di Visano, che è stato oggetto di un contenzioso tra le parti a partire dal 2002, quando il gip presso la Procura della Repubblica di Brescia aveva autorizzato il sequestro preventivo dell’impianto per il superamento dei limiti tabellari dello scarico in corpo idrico.
L’impianto era stato successivamente dissequestrato a luglio 2023, ma non è stato più riavviato, nonostante la formale offerta di riconsegna a Vstr da parte della Provincia il 26 gennaio 2018, su cui pende oggi un altro contenzioso. La pendenza della causa aveva peraltro impedito all’Amministrazione Provinciale di destinare l’area e il relativo impianto ad essere utilizzati e riconvertiti per lo smaltimento dei reflui civili, per i quali è stato necessario avviare la costruzione nelle aree limitrofe di un nuovo impianto a servizio del territorio. La pronuncia rappresenta pertanto un elemento di significativa novità, in quanto esenta la Provincia da ogni pretesa risarcitoria e le consentirà di ottenere il pagamento di circa 400mila euro dalla Vstr dei costi del complesso e lungo giudizio. Dall’altro, accerta l’avvenuta risoluzione della convenzione tra Provincia e Vstr. Si tratta di un punto importante perché questo apre la possibilità all’Amministrazione la possibilità di disporre del sito e della relativa area, che era stata scartata per il progetto del nuovo impianto di depurazione dei reflui civili destinato ai comuni di Remedello, Acquafredda, Isorella e Visano, necessario per uscire dalle procedure di infrazione europea.
Per realizzare l’impianto, ci sono i fondi del Pnrr, ma le opere devono essere realizzate entro marzo 2026. Visto il protrarsi della vicenda giudiziaria, la Provincia aveva preferito individuare un’area diversa, un campo agricolo, su cui intervenire. Sarà ora da capire se, con la sentenza, possa cambiare qualcosa su questo fronte.
Federica Pacella