MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Cavaliere del Lavoro. L’hotel di famiglia la scuola e la banca: “La svolta all’università”

Mario Alberto Pedranzini, 73 anni, alla guida della Popolare di Sondrio "Sono entrato come impiegato nel 1977 e non ne sono più uscito".

Cavaliere del Lavoro. L’hotel di famiglia la scuola e la banca: "La svolta all’università"

Sono state consegnate, nella mattinata di ieri al Quirinale, le onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro“ - per riconosciuti meriti nella carriera professionale - ai 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il 2 giugno.

Insieme ai neo Cavalieri del Lavoro sono stati premiati anche gli “Alfieri del Lavoro“, 25 tra i più bravi studenti d’Italia. E, nella capitale, a ricevere il riconoscimento c’era anche Mario Alberto Pedranzini, 73 anni, numero uno della Banca Popolare di Sondrio. "La soddisfazione è stata notevole – dichiara l’ad e direttore generale dell’istituto di credito con sede nella centrale piazza Garibaldi del capoluogo della Valtellina – perché rappresenta la più grande onorificenza dello Stato. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di consegna ha tenuto un discorso molto significativo, a mio parere, sulla dignità del lavoro e sulla libertà di impresa. Credo che riporterò integralmente il suo intervento sul prossimo Notiziario della banca che guido".

Dottor Pedranzini lei è un banchiere di successo che ricopre anche cariche di spessore a livello nazionale, nell’Abi ad esempio: ma sin da ragazzino sognava di fare il banchiere ?

"A dire il vero no – risponde l’amministratore delegato di Bps che oggi conta oltre 2.800 dipendenti con una rete territoriale di circa 490 filiali, in continua espansione sul territorio nazionale –. Durante le vacanze aiutavo i miei genitori proprietari di un hotel nel Bormiese, mi piaceva. Poi ho avuto la fortuna di studiare alla Bocconi e di laurearmi con 110 e lode. Un’università di libero pensiero che mi ha aperto la mente, coinvolgendomi negli aspetti economici, giuridici e sociologici.

Laureatomi, ho fatto l’insegnante alle medie in Alta Valle e poi attività di consulente. In Banca Popolare sono entrato nel 1977, a 26 anni, da semplice impiegato e non ho mai cambiato istituto: qui ho compiuto l’intera scalata sino al vertice".

Che consigli si sente di dare ai giovani che ancora studiano o si affacciano ora al mondo del lavoro?

"Si trovano di fronte un mondo che offre molte più opportunità, rispetto a quelle di una volta, ma bisogna saperle cogliere con molta umiltà".