"I dati confermano le attese. Siamo in una situazione di affanno, di crescita tenue". Per Giovanni Bozzini (nella foto), presidente di Cna Lombardia, "l’economia regionale tiene, ma gira molto meno di quanto potrebbe in un contesto macroeconomico più stabile". L’inflazione ha rallentato rispetto a un anno fa, ma non è sufficiente a rilanciare i consumi perché "le famiglie scontano un quadro di difficoltà e sfiducia". Sul fronte delle imprese si viaggia a due velocità: una crescita delle aziende (+0,3% sul 2019) ma una frenata dell’artigianato (-650 chiusure). "È un dato che fa riflettere – osserva Bozzini –. Da mesi, la Cna nazionale chiede di rivedere la disciplina del settore, ridefinendo e aggiornando i criteri che definiscono la qualifica di artigianato".
Anche l’occupazione (+1,7% sul 2022 a fine 2023) presenta due volti: cresce nel commercio e nel settore alberghiero (+4,7%) e nei servizi (+3,3%) e cala nell’industria (-2%). "Dobbiamo riflettere sulle competenze richieste dal mercato – sottolinea il presidente di Cna Lombardia –. Ai candidati alle elezioni europee stiamo chiedendo di attivare corridoi migratori ancorati al principio di competenza e anche una formazione in loco nei Paesi di provenienza, con i quali costruire relazioni basate sullo scambio di cultura, saperi, innovazione, formazione". Sul fronte dell’accesso al credito, secondo Stefano Binda, segretario di Cna Lombardia, "abbiamo la sensazione che per il mondo bancario e finanziario la dinamica di fatturato e utile sia sempre più sganciata dalle imprese del territorio. È una china rischiosa, da cui usciamo tutti più poveri". L.B.