
di Federica Pacella
Si sposta dal Tar del Lazio a quello di Brescia la querelle sulla centrale termoelettrica di Nave. Il progetto per la realizzazione di un impianto peaker da 130 megawatt per il bilanciamento della rete elettrica era stato presentato nel settembre del 2018 dalla Duferco Sviluppo, che avrebbe voluto realizzarlo all’interno del sito dell’ex Stefana di Nave. Contro il progetto c’era stata la levata di scudi del territorio, in primis del comitato della valle del Garza, nato proprio attorno a quella vicenda, vista la situazione già compromessa dell’ambiente, in particolare della qualità dell’aria di Nave, inserita in fascia 1, zona critica dove, secondo la legge regionale, non si possono realizzare centrali che abbiano l’unico fine di produrre corrente per scopi commerciali. L’azienda ha sempre rassicurato che l’impatto della centrale (due generatori che bruciano metano) sarebbe stato minimo, sotto la soglia delle emissioni già autorizzate per l’attività in atto, e che il peaker sarebbe funzionale a dare stabilità alla rete elettrica nei momenti di picco, nell’ottica di fare sempre maggior ricorso a fonti di energia pulita. Ad ora sul sito del ministero della Transizione ecologica la procedura risulta in predisposizione di provvedimento e, probabilmente, ci sarà una bocciatura, visto che la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas ha formulato a maggio parere negativo, confermando il preavviso di diniego di dicembre. Tuttavia, resta in piedi l’Autorizzazione d’impatto ambientale che il ministero dell’Ambiente aveva approvato a luglio 2019.
Per questo, il Comune di Nave ha deciso di proseguire nel ricorso proprio contro quest’ultimo provvedimento. Il Tar del Lazio, a cui il municipio si era rivolto (col supporto anche del comune di Brescia), ha dichiarato il proprio "difetto di competenza territoriale per l’annullamento della determinazione favorevole, limitatamente agli aspetti dell’Aia, dal Ministero dell’Ambiente". Per questo, la scorsa settimana la giunta guidata dal sindaco pro tempore Tiziano Bertoli ha deciso di rivolgersi al Tar di Brescia. "Potrebbe sembrare inutile, visto che c’è il rigetto – spiega il neo sindaco Matteo Franzoni, già assessore della precedente giunta – ma visto che anche Duferco ha presentato ricorso (contro il parere negativo della commissione, ndr), riteniamo che sia utile andare avanti. Per noi Duferco è un sito molto importante, appoggiamo l’azienda per il lavoro che fa e che farà. Questa installazione, però, non dà occupazione, in più comporta un maggiore impatto ambientale. Crediamo che ci siano altri fronti su cui possiamo collaborare".