FEDERICA PACELLA
Cronaca

Centralina nuova senza corrente Due anni di farsa

La manifestazione del Tavolo Basta Veleni per attivare il rilevamento delle polveri sottili

di Federica Pacella

Un improvvisato sindaco del Paese delle Meraviglie, Alicio, per inaugurare la centralina di rilevazione delle polveri sottili che c’è ma non c’è. Sono passati infatti due anni da quando, a ottobre 2018, erano state predisposte le centraline Arpa di monitoraggio della qualità dell’aria in via Tartaglia e in via Sabbioneta a Brescia. Senza alimentazione elettrica e senza connessione Internet per la trasmissione dei dati alla sede centrale di Milano, tuttavia, le due centraline non possono funzionare.

"Associazioni ecologiste e comitati cittadini si sono mobilitati in più riprese, con iniziative e denunce pubbliche, perché le istituzioni locali, Comune e Regione in primis, provvedessero a installarle e attivarle. Ora, per un rimpallo di responsabilità, dopo due anni sono ancora spente" ha spiegato Maurizio Bresciani, al presidio organizzato ieri pomeriggio dal Tavolo Basta Veleni, con la presenza anche dei ragazzi di Fridays for Future. Nel corso della manifestazione, si è svolta la simbolica inaugurazione in via Tartaglia, con tanto di taglio del nastro da parte del sindaco Alicio, alias Pietro Zanotti.

In una lettera di febbraio, Arpa aveva spiegato agli ambientalisti che la mancata attivazione era legata alla non disponibilità dell’alimentazione elettrica.

Durante l’allestimento del presidio, gli attivisti hanno potuto registrare che, rispetto al sopralluogo fatto mercoledì, sono stati predisposti i cavi per l’allacciamento elettrico, segno che qualcosa si muove. "Bisogna mettere la presa nella spina e il gioco è fatto: ma quanto tempo ci vorrà?", chiede Bresciani.

Il monitoraggio delle due nuove centraline servirà a integrare i dati sulla qualità dell’aria già rilevati dagli impianti del Broletto e del Villaggio Sereno, sempre piuttosto negativi per Brescia (come per tutta la pianura Padana). A ridosso della stagione più fredda, nel periodo di maggiore picco per la concentrazione di polveri sottili nell’aria, la città parte già in deficit. Al Villaggio Sereno sono stati già registrati 37 giorni di superamento del limite di 50 ugmc previsto per le Pm10, a fronte di un “bonus“ europeo di 35 giorni all’anno. Meglio al Broletto, dove i giorni di superamento sono 23.

Una situazione cronica, che ha portato Brescia tra le 10 città europee con il costo sociale pro-capite più elevato legato all’inquinamento atmosferico.

Secondo la ricerca pubblicata pochi giorni fa dell’Alleanza europea per la salute pubblica (Epha), particolato, ozono e biossido di azoto costano a Brescia 2.100 euro pro-capite in termini di morte prematura, cure mediche, giornate lavorative perse e altre spese sanitarie.