MILLA PRANDELLI
Cronaca

Chiara Lindl scomparsa nel lago d’Iseo, le ricerche “in autonomia” e l’allarme tardivo e confuso: “Abbiamo perso un’amica”

Pisogne, sentiti dai carabinieri gli amici della turista 20enne dispersa da venerdì sera. Dopo la caduta in acqua un buco di mezz’ora: perché nessuno ha chiamato il 112? Arrivati a terra non hanno saputo spiegare dove fosse caduta l’amica: “Urlavano, non si capiva chi era in barca e chi no”

ricerche Chiara Lindl

Nessuno degli amici di Chiara Mercedes Lindl, la ventenne tedesca che venerdì sera è caduta da un potente motoscafo, ieri aveva voglia di parlare: non ricordo, non so, vogliamo esser lasciati tranquilli. La famiglia, distrutta, non ha proferito parola. I genitori della ragazza, arrivati dalla Baviera sabato sera e accolti dalle forze dell’ordine, dai vigili del fuoco, dal sindaco Federico Laini e dai titolari del campeggio Eden, dopo l’iniziale stato di confusione, si sono presi cura della sorella di Chiara, in stato di shock. Hanno deciso di restare finché la figlia non sarà ritrovata.

Tutti, ieri, sono stati sentiti dai carabinieri della compagnia di Breno, coordinati dal capitano Juri Abbate, anche se al momento l’unica indagata per lesioni colpose risulta Carolina K., la ventitreenne che era alla guida del motoscafo da 200 cavalli quando Chiara è caduta in acqua a causa di una vigorosa accelerata. Carolina non aveva la patente nautica e, come confermato dai carabinieri, era in stato di ebbrezza.

Sul natante erano in otto. Solo il figlio del proprietario, l’unico con la patente nautica, era sobrio. Gli altri sei, sottoposti ai test alcolemici, erano tutti positivi. Nulla si sa di Chiara. Il gruppetto non è stato in grado di dire quando e dove esattamente la giovane sia finita nel Sebino. I tracciati desunti dai telefonini e dal navigatore del motoscafo mostrano una zona ampia: cinque chilometri. La ragazza dovrebbe essere caduta in acqua attorno alle 19.30. Nessuno ha pensato di chiamare il 112 e chiedere aiuto, seppure gli operatori della centrale parlino anche tedesco. La comitiva ha fatto alcune ricerche in autonomia poi, verso le 20, è sbarcata al lido X Beach, dove, in stato fortemente alterato, è riuscita a spiegare di "avere perso un’amica in acqua".

Minuti preziosi, che forse avrebbero potuto essere significativi per il ritrovamento della giovane. "I ragazzi erano disperati, urlavano, non si capiva chi era in barca e chi no – hanno detto dal lido – non hanno nemmeno saputo dire dove sia caduta". Per tutta la giornata ieri sono state effettuate ricerche di superficie. Alle 18 è arrivato il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Roma, con sonar e robot da ricerca subacquea: saranno messi in acqua questa mattina nella speranza di trovare il corpo di Chiara.

Intanto si registra un nuovo allarme. Un ventisettenne che stava partecipando a una minicrocera si è tuffato da un battello nei pressi di punta San Vigilio e non è più riemerso. Anche in questo caso sono state attivate le ricerche.