FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, chiude il suo negozio di abiti: "Grazie a tutta la politica"

Con l’ultimo messaggio in vetrina, Alberto Mamberti spera di invertire la rotta accendendo l’attenzione sulle attività di vicinato: il lockdown c’entra ma non solo

Alberto Mamberti

Brescia, 13 agosto 2020 - Sulle vetrine, che per 24 anni sono state il suo personale blog da cui lanciare messaggi di natura sociale e ambientale (ben prima di Greta), mai avrebbe pensato di dover scrivere ora la parola “liquidazione”. Invece per Alberto Mamberti, 52 anni, è arrivato il momento di mettere la parola fine alla sua creazione, Axel Ice, negozio di abbigliamento femminile che gestisce insieme alla madre.

"Le clienti che sono passate da qui sono un po’ tutte come mie figlie – racconta Antonia – mi ricordo persino quello che hanno comprato il primo giorno di apertura". Fra due giorni, dopo un mese di svendite, l’attività al civico 21/a di via Gramsci chiuderà i battenti. Il perché lo si legge, ancora una volta, sulla vetrina, dove, accanto ai ringraziamenti per i clienti e i collaboratori, Alberto scrive: "Grazie anche a tutta la Politica che in questi anni ha portato il commercio al collasso. Grazie da Axel Ice e molti altri".

Il lockdown c’entra, ma non solo. "Credo di parlare a nome di molti che hanno chiuso e di chi presto chiuderà – spiega Alberto – abbiamo comprato la merce per la primavera a prezzo pieno, ora la dobbiamo rivendere a metà prezzo o liquidarla. Che facciamo se a settembre torna il lockdown? Ci tengo a dirlo, per me la salute e la vita sono la priorità, il lockdown è stato giusto e se dovessimo tornare in emergenza, sarà giusto rifarlo. Non ho però intenzione di fare un frontale contro il muro". A esacerbare le difficoltà del commercio è soprattutto la concorrenza di colossi dell’e-commerce che non hanno le incombenze fiscali dei commercianti “in carne ed ossa”.  "Se abbiamo potuto beneficiare delle cure in ospedale – riflette Alberto – è però grazie alle tasse pagate da noi, non certo daI big dell’e-commerce. Questo è il grande problema: la politica dovrebbe iniziare a porsi qualche domanda in più".

Impietosa anche la concorrenza dei centri commerciali, che anche a Brescia si sono moltiplicati negli ultimi anni. "Purtroppo il problema riguarda tutta l’Italia, i nostri centri storici si sono svuotati – sottolinea Alberto – mi piacerebbe chiedere ai politici, da destra a sinistra: vogliamo che tutti i negozi del centro diventino garage? Con cosa paghiamo, poi, gli ospedali?". Con il suo ultimo messaggio in vetrina, Alberto spera di poter contribuire a invertire la rotta, riaccendendo l’attenzione sui negozi di vicinato.

"Ho sempre utilizzato le mie vetrine anche per scopi sociali. Dopo l’11 settembre, avevo vestito i manichini con le bandiere per la pace, una volta invece ho riciclato gli imballaggi di plastica. Dopo Axel Ice? Per ora voglio vivere questo momento di separazione, poi guarderò altrove. Le idee non mi mancano, qualunque cosa farò vorrei comunque continuare a mantenere l’impegno nel sociale, perché la vera politica, secondo me, si fa con i comportamenti".