MILLA PRANDELLI
Cronaca

La chiusura dei passi bresciani mette in pausa la stagione d’oro dei rifugi

Il 31 ottobre si chiuderanno gran parte delle vie di montagna. Fino alla riapertura dei passi serreranno i battenti diversi rifugi della provincia, non essendo raggiungibili

Andy Moscardi del Rifugio Crocedomini

PASSO DI CROCEDOMINI – I passi bresciani, salvo diverse esigenze dettate dalle condizioni metereologiche in netto peggioramento, chiuderanno il 31 ottobre.

Con essi serreranno i battenti diversi dei rifugi della provincia, impossibilitati a esser raggiunti con i mezzi, mentre altri terranno aperti i battenti come baluardi nella nebbia. La lunga estate del 2023 ha regalato soddisfazioni a diversi rifugisti bresciani, che non ricordano una stagione estesa per tanto tempo. “Quest’anno è andata decisamente bene nonostante il maltempo di parte della primavera e parte dell’estate- spiega Andy Moscardi del Rifugio Crocedomini, sito di fronte a uno dei passi più frequentati del bresciano, che rappresenta l’unione di Valcamonica, Val Sabbia e Valtrompia e da cui parte la strada intervalliva più alta d’Europa transitabile con tutti i mezzi e non solo con fuoristrada – siamo davvero contenti. Sono stati moltissimi coloro che sono passati a trovarci: chi per un caffè, chi per un tagliere dei formaggi dei nostri pastori, chi per pranzo o cane”.

Impossibile, anche nei giorni scorsi, trovare un posto ai tavoli della sala da pranzo senza prenotazione. “Il rapporto qualità – prezzo è senz’altro un richiamo – spiega Moscardi – e il fatto che proponiamo prodotti a chilometro zero, da noi cucinati e preparati piace moltissimo. Il nostro personale prepara per esempio alcuni antipasti che sono amatissimi, letteralmente raccolti qui attorno, come le cicorie. E poi ecco le polente con formaggi e tanti altri piatti che arrivano dalle nostre belle montagne, compresi quelli con la selvaggina”.

Il rifugio vende anche prodotti tipici, come formaggi dei pastori della zona attigua: che si estende verso San Colombano e Collio, la piana del Gaver e Bagolino, Breno e Esine. “Abbiamo silter, formaggelle fresche e i bagoss di Bagolino – rimarca Moscardi – alla gente piacciono i sapori delle valli bresciane”.

La chiusura è prevista per il 29, fino alla riapertura del passo. Cosa farà il signor Moscardi’ “Riposerò – dice- starò con la famiglia. qui si lavora dall’alba alla notte, per cucinare, servire e tenere tutto pulito e disinfettato. Il lavoro è davvero stancante, ma non manca di togliere il sorriso e di darci l’opportunità di incontrare tante persone e non solo: qui si riuniscono pastori e amanti della montagna, che raccontano le loro storie, ma arrivano anche cori e cantastorie, che ci fanno ascoltare la voce delle vette”.