BEATRICE RASPA
Cronaca

Animali maltrattati, sigilli alla 'Boutique' di Coccaglio

Sotto sequestro il negozio e indagato il titolare

Animali maltrattati

Brescia, 7 novembre 2019 -  «La nostra passione ci spinge a fare molto di più di una semplice toelettatura, noi consideriamo questa pratica come una vera e propria spa per il pelosetto, in cui il cane deve rilassarsi, ricevere tante coccole, rinforzare il proprio pelo con sistemi naturali come il lavaggio all’ozono, il trattamento antiparassitario e tanto amore». Chi visita la pagina Facebook della Boutique del cane di Coccaglio, toelettatura per quattro zampe, trova questo biglietto da visita. Da ieri però il negozio è sotto sequestro. E il titolare indagato per una sfilza di reati ancora in via di definizione: dal maltrattamento di animali alla truffa, passando per l’esercizio abusivo della professione veterinaria.

All’interno dell’attività, debuttata nel 2008 come semplice centro per la pulizia di Fido e poi trasformata in un polo multiservizio, per la Procura sono state compiute una serie di irregolarità, e non solo sotto il profilo amministrativo. Microcamere installate in negozio avrebbero rivelato infatti trattamenti che mal si conciliano con coccole e carezze. Stando alla ricostruzione accusatoria, i cani dal temperamento più esuberante venivano obbligati alla toelettatura a suon di botte. Non solo. In attesa di essere acquistati, pare vivessero in condizioni alquanto discutibili. Undici i cuccioli di razza nati da nemmeno due mesi sequestrati nel corso del blitz ad opera del pm Ambrogio Cassiani, intervenuto con i carabinieri della stazione di Cologne, i forestali di Iseo, i tecnici di Ats e dell’Ispettorato del lavoro. Quattro cani sono stati trovati sul retro del negozio, sette a casa del commerciante. 

La perquisizione ha portato alla luce pure centinaia di confezioni di vaccini e medicinali, soprattutto antibiotici – l’inventario non è ancora stato ultimato – compresi numerosi kit per l’inserimento del microchip. Una pratica eseguita personalmente dal titolare, avrebbero rivelato alcuni collaboratori del commerciante, sprovvisto di titoli adeguati per svolgere la professione del medico veterinario.

La “Boutique del cane“ era nel mirino della magistratura dallo scorso settembre. A fare scattare l’indagine, la denuncia di una cliente che aveva lamentato l’acquisto online di un cucciolo dal presunto blasonato pedigree, pagato circa 800 euro in contanti. Il cane però si era rivelato un meticcio, per giunta affetto da una serie di patologie che nel giro di poco lo avevano portato al decesso. Dietro quegli annunci di vendita sul Web, ha scoperto di chi indaga, c’era il negozio di Coccaglio, destinatario di sanzioni pure perché sprovvisto dell’autorizzazione a commerciare in Rete. 

La magistratura avrebbe scoperto che arrivavano con cadenza pressoché quotidiana decine di cuccioli di ogni razza – i canali di approvvigionamento sono ancora da accertare, ma si ipotizza perlopiù dal mercato italiano – i quali in attesa di trovare un padrone venivano stipati nel sottoscala e nel vano caldaia del negozio in condizioni contrarie al benessere animale. Le immagini delle telecamere installate di nascosto avrebbero inoltre rivelato che i cani inquieti venivano picchiati durante le operazioni di toelettatura. Ora si indaga sui retroscena. C’è da capire come l'uomo sia entrato in possesso dell’ingente quantità di farmaci trovati nella sua disponibilità. Il sospetto è che si appoggiasse ad alcuni veterinari e farmacisti compiacenti. L’inchiesta, dunque, è tutt’altro che conclusa.