REDAZIONE BRESCIA

Caso di colera confermato a Brescia, ma l’origine non è autoctona: cosa sappiamo sull’infezione

Il paziente,arrivato il 29 gennaio dalla Nigeria, è ricoverato in terapia intensiva. Le autorità sanitarie stanno controllando le persone entrate in contatto con lui ma rassicurano: “Nessuna emergenza”

A sinistra, il batterio del colera al microscopio

A sinistra, il batterio del colera al microscopio

Brescia – Le autorità sanitarie hanno confermato i sospetti sul caso di colera rilevato nei giorni scorsi a Brescia: il paziente è positivo al batterio. Tuttavia, assicurano che non si tratta di un’infezione “autoctona”, perché l’individuo in questione era arrivato in Italia dalla Nigeria il 29 gennaio e lo stesso giorno ha “manifestato sintomi gastrointestinali”. L’Azienda per la tutela della salute (Ats) di Brescia spiega che tutti i suoi “principali contatti” sono stati individuati e informati.

Rilevato il batterio

La conferma della malattia arriva dall’Istituto superiore di sanità ed è stata comunicata da Regione Lombardia. Gli esami hanno rilevato la positività al Vibrio cholerae (sierotipo Ogawa), produttore dell’enterotossina. Al momento il paziente si trova ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata ma è vigile ed è in corso un’indagine epidemiologica da parte dell’Ats di Brescia.

I contatti stretti individuati non presentano sintomi ma verranno sottoposti ad analisi di laboratorio in via preventiva e proseguirà la sorveglianza sanitaria già attivata. Regione Lombardia monitora la situazione e al momento dichiara che non risultano problematiche di sanità pubblica.

Cos’è il colera

Il colera è un’infezione intestinale acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. Questa malattia provoca una grave diarrea acquosa che può portare rapidamente a disidratazione e squilibri elettrolitici, risultando potenzialmente letale se non trattata tempestivamente. Il colera è particolarmente diffuso in aree con scarse condizioni igienico-sanitarie e insufficiente accesso ad acqua potabile sicura. Il trattamento principale consiste nella reidratazione orale o endovenosa, e nei casi più gravi si possono utilizzare antibiotici per ridurre la durata della malattia. Esistono anche vaccini orali che forniscono una protezione parziale contro l’infezione.

Come si trasmette

La trasmissione del colera avviene principalmente attraverso l’ingestione di acqua o alimenti contaminati con il batterio. Le fonti di contaminazione includono feci infette, acqua non trattata e cibi preparati in condizioni igieniche inadeguate. Il colera si diffonde rapidamente in situazioni di emergenza, come disastri naturali o conflitti, dove l’accesso a servizi sanitari e acqua potabile è limitato. La prevenzione si basa su misure igieniche come il trattamento dell’acqua, il consumo di cibi ben cotti e il lavaggio delle mani con sapone.