
Balwinder Singh consigliere comunale di centrodestra, indagato per maltrattamenti alle figlie a Brescia
Brescia, 29 marzo 2025 – Il consigliere comunale di centrodestra a Brescia, Balwinder Singh, è indagato per maltrattamenti nei confronti delle figlie. Per questo - come riporta il Corriere della Sera – il gip del tribunale di Brescia ha disposto per lui e la moglie il divieto di avvicinamento alle ragazze (una quasi maggiorenne e l'altra maggiore di qualche anno) e il braccialetto elettronico.
Singh, 49 anni, origine indiana, arrivato a Brescia nei primi anni 2000, insieme alla moglie - stando alle indagini - negli ultimi vent'anni avrebbe fatto subire alle figlie maltrattamenti fisici e verbali e le avrebbe più volte minacciate, per impedire loro di avere relazioni con i coetanei italiani, controllandole quindi in modo continuo e ossessivo.
Singh sarebbe arrivato addirittura ad apprezzare, davanti a loro, l’omicidio di Saman Abbas — uccisa dai genitori in provincia Reggio Emilia nel 2021 per aver tenuto comportamenti “all’occidentale" — definendolo “un’azione doverosa per preservare la loro reputazione sociale”.
L'inchiesta della Procura di Brescia è nata dalla segnalazione della scuola frequentata dalla figlia minore. Sempre stando al Corriere della Sera, in occasione di una mostra allestita contro la violenza sulle donne nella scuola superiore che frequenta, la ragazzina avrebbe dato a un’insegnante un biglietto raccontando quanto stava subendo dal padre. La docente non è rimasta indifferente, così come l’istituto. Dalla segnalazione, si sono attivati prima il Tribunale dei minori (che ha collocato l’adolescente in una struttura protetta lo scorso novembre), poi la Procura, che ha indagato.
La vicenda non riguarderebbe soltanto l’indagato Balwinder Sing con la consorte, il figlio ventiseienne risulterebbe arrestato con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una delle sorelle. Il giovane si troverebbe in carcere.
La sindaca: “L’opposizione sapeva?”
“Un comportamento inaccettabile che, se confermato, deve essere stigmatizzato e punito in modo esemplare”: così il sindaco di Brescia Laura Castelletti è intervenuta sul caso del consigliere comunale del centrodestra indagato per maltrattamenti sulle figlie.
“Come amministrazione - ha aggiunto - abbiamo ben chiaro che le responsabilità penali in ogni caso sono personali e sappiamo anche che chiunque viva nella nostra città ha il dovere di rispettare la legge e le regole di tutela e impegno di crescita dei propri figli e figlie. Non esiste solo l'obbligo di mantenerli, ma anche quello di istruirli, educarli e assisterli moralmente, in base alle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Tanto più se si esercita un ruolo di rappresentante civico” ha spiegato Castelletti.
E poi ha aggiunto: “Se questo non è stato fatto, il consigliere dovrà risponderne davanti alla legge. Mi chiedo anche, però, se l'opposizione fosse a conoscenza della vicenda e da quanto tempo. Se vogliamo che queste cose non accadano più è necessaria una presa di coscienza collettiva, sostenuta da un'onestà intellettuale e di intenti che non può rispondere a meri fini politici o propagandistici. Sono inoltre molto preoccupata per le due giovani ragazze coinvolte, ora che la vicenda è pubblica per loro il trauma riemergerà in modo esponenziale. Il loro benessere deve essere prioritario per ciascuno di noi”.