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Brescia, corruzione per appalti da 12 milioni: quattro arresti e sequestri per 450mila euro. Coinvolta società bergamasca

Tra loro anche un dipendente di Enel distribuzione, che - secondo l'accusa - avrebbe intascato tangenti per 70 mila euro

Brescia, 18 gennaio 2024 – La Guardia di Finanza di Brescia, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, ha arrestato quattro persone per associazione per delinquere, finalizzata a corruzione, turbativa d'asta, accesso abusivo a sistema informatico e omessa presentazione delle dichiarazioni. Tra loro anche un dipendente di Enel distribuzione. Le indagini hanno accertato un sistema criminoso che avrebbe permesso l’aggiudicazione per oltre 12 milioni di euro da parte di una società bergamasca di varie gare d’appalto bandite dalla società partecipata dallo Stato. Sono in corso inoltre il sequestro di circa 450mila euro e sette perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Novara e Chieti.

Operazione della Guardia di Finanza a Brescia, perquisizioni (Frame video)
Operazione della Guardia di Finanza a Brescia, perquisizioni (Frame video)

Gare d’appalto pilotate

Dalle indagini coordinate dal pm Marzia Aliatis è emerso un meccanismo che avrebbe permesso l’aggiudicazione per oltre 12 milioni di euro da parte della società bergamasca Valcart (con sede a Rogno) di varie gare d’appalto bandite da Enel Distribuzione, società partecipata dallo Stato. La Valcart era già finita al centro di un’altra indagine per un incendio doloso avvenuto nel 2019 e sul quale stava indagando l’antimafia di Brescia.

Le bustarelle

Un dipendente infedele della partecipata (estranea alla vicenda) avrebbe ricevuto, nel corso di diversi incontri avuti con il corruttore, vicino ad un casello autostradale, oltre 70 mila euro in contanti, il tutto documentato con riprese video effettuate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia.

Accessi abusivi ai sistemi informatici

Le indagini hanno documentato numerosi accessi abusivi ai sistemi informatici, in danno di un'altra società partecipata dallo Stato, la Terna (estranea alla vicenda), che avrebbero consentito la visualizzazione delle offerte trasmesse dalle imprese partecipanti ad alcune gare d'appalto, nel tentativo che la società coinvolta ne fosse l'aggiudicataria.

Compensazione di crediti falsi

I finanzieri hanno, inoltre, accertato compensazioni di crediti falsi per un importo complessivo pari a 3.861.462,40 di euro e l’omessa dichiarazione, da parte di due società, riconducibili agli indagati, di circa 400.000 euro di Iva.

Gli arrestati

In carcere sono finiti i fratelli Sergio e Vincenzo Bava, il primo amministratore di fatto di Valcart, e l’hacker Paolo Giannetta, ai domiciliari invece il dipendente di Enel distribuzione Antonio Marcone che avrebbe incassato tangenti per far vincere gare pubbliche a Valcart. L’hacker coinvolto avrebbe invece fatto accessi abusi al sistema informatico di Terna, altra società partecipata, per visionare le offerte dei concorrenti di Valcart.

La posizione di Enel

In una nota, l’azienda spiega: “Con riferimento alle notizie relative all’inchiesta per corruzione in appalti pubblici in diverse regioni d'Italia, E-Distribuzione conferma la propria completa estraneità ai fatti e sottolinea la massima collaborazione alle indagini in corso. La società applica un approccio di tolleranza zero nei confronti dei fenomeni corruttivi e ha immediatamente attivato le opportune verifiche per poter valutare, in attesa degli esiti delle indagini giudiziarie, tutte le azioni legali a propria tutela”.