BEATRICE RASPA
Cronaca

Brescia, positivo al Covid fu dimesso dalla clinica e morì. Il caso non può essere archiviato

Il Gip ha disposto che la Procura svolga indagini più approfondite su eventuali responsabilità mediche in merito al decesso di 72enne che contrasse la malattia all’interno della Domus Salutis

Brescia – Si ammala di Covid mentre è in clinica per la riabilitazione, dopo un ricovero in ospedale per un problema cardiaco, e i medici lo dimettono. Tre giorni più tardi finisce in pronto soccorso in codice rosso e muore. Il 72enne bresciano era deceduto a inizio gennaio 2021, quando ancora il coronavirus mieteva vittime a raffica. Il caso è sul tavolo della procura per un esposto della moglie, che accusa di incaute dimissioni la Domus Salutis, centro sanitario privato accreditato dove spesso i pazienti del Civile vengono trasferiti per la riabilitazione da patologie importanti. La pm Caty Bressanelli aveva aperto un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti. E aveva chiesto l’archiviazione. Il gip tuttavia, accogliendo l’opposizione della famiglia dell’anziano - a rappresentarla, l’avvocato Giovanni Frattini - ha disposto indagini più approfondite.

Classe 1949, già affetto da patologia polmonare, l’uomo nel novembre 2020 fu operato al cuore al Civile. Rimase in ospedale dieci giorni. Durante la degenza fu sottoposto a quattro tamponi, sempre negativi. Dimesso e indirizzato alla Domus, dopo un paio di settimane contrasse il Covid. All’esito del test, fu dimesso. La situazione precipitò e nel giro di tre giorni tornò in fin di vita al Civile, dove subentrò il decesso. Stando alla vedova, una volta accertata la positività del marito, la clinica lo mise alla porta prospettandogli solo la possibilità di tornare a casa o rinchiudersi in un Covid hotel, non il ricovero.

I medici della Domus insomma, pur consapevoli della pregressa patologia polmonare di cui soffriva l’anziano e delle frequenti complicazioni del Covid (la comunità scientifica ne discuteva già), non lo trasferirono nel padiglione attrezzato dell’ospedale ma lo dimisero senza curarsene. Stando invece al personale, fu il paziente a rifiutare il ricovero. Ma la cartella clinica non riporta alcuna dimissione volontaria e i riquadri riservati all’uscita contro il parere medico furono lasciati in bianco. Ora la procura dovrà sentire la moglie e il compagno di stanza dell’anziano ed eseguire una consulenza su eventuali responsabilità mediche dei professionisti Domus.