Brescia, 19 gennaio 2022 - Allarme cantieri nel Bresciano, dove le imprese edili stanno soffrendo a causa dei contagi da Covid, che stanno fermando diversi lavoratori e di conseguenza rallentando la consegna delle opere nei tempi previsti. Non solo: i costi delle materie prime saliti alle stelle rendono tutto più ostico. A lanciare l’allarme è Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia. "Le nostre imprese edili sono in forte difficoltà. La situazione è grave – dice il presidente - e sta pregiudicando consegne improrogabili dei lavori. Questo non è tollerabile".
La nuova ondata di contagi blocca le opere e le imprese edili registrano la perdita di circa il 24% della propria forza lavoro, costretta a casa per la quarantena o per un contatto stretto con persone positive. Il dato emerge da un veloce e partecipato sondaggio tra le imprese associate all’organizzazione di via Foscolo. Mancanze che impattano pesantemente nel periodo di forte attività vissuto dall’edilizia, con l’apertura di nuovi cantieri, la domanda che aumenta e la carenza di manodopera. "Abbiamo sostenuto l’obbligo vaccinale come unica soluzione per risolvere il paradosso, ma andando avanti di questo passo si vanifica di fatto per le imprese l’intento del legislatore di promuovere la terza dose – rimarca Deldossi - Le restrizioni non fanno che inasprire la situazione già grave, mentre occorre dare più fiducia e permettere di gestire con maggiore flessibilità il controllo dei dipendenti, garantendo la continuazione delle opere".
Frequenti le assenze anche per coloro che sono nella condizione di poter lavorare. Secondo la norma, chi ha ricevuto la dose booster, così come chi ha completato il ciclo vaccinale o che sia guarito da infezione da Sars-cov-2 nei centoventi giorni precedenti, potrebbe continuare ad operare indossando la mascherina Fffp2. In queste ipotesi è previsto che il soggetto venga sottoposto ad auto-sorveglianza, senza isolamento domiciliare, per cinque giorni con vigilanza sulla comparsa di sintomi sospetti e l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie per almeno dieci giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo. Eppure, si registrano con frequenza assenze dal lavoro giustificate con l’esibizione di certificazioni mediche.
L’aumento delle assenze aggrava anche il problema del caro materiali, una piaga inarrestabile che mette in difficoltà le imprese soprattutto quelle del comparto edile. Da Brescia, l’Ance chiede un intervento del Governo, affinché i costi siano calmierati.