
di Federica Pacella
Migliorare la diagnosi e dare una nuova opportunità terapeutica anti-Covid, in attesa del vaccino ed in affiancamento alle terapie esistenti. C’è grande attesa per gli esiti di CoronAid-Iperimmuni, progetto di Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare) con Asst Spedali Civili e Università di Brescia. "Un progetto di grande ambizione – commenta Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili che lo ha finanziato per 90mila euro – che darà risposte vere e definitive a fronte di un virus che conosciamo ancora poco". Grazie anche all’intelligenza artificiale, sarà generata la più estesa libreria di geni immunoglobulinici contro il Sars-Cov2.
Partendo dal database del Civile, sono state già individuati 300 persone con valore di IgG molto alto. "Sarà chiesta la disponibilità a partecipare alla ricerca", precisa Camillo Almici, direttore del servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale del Civile. Come spiegato da Raffaele Badolato, direttore della scuola di specializzazione di pediatria dell’Università di Brescia, si studieranno anche gli anticorpi prodotti dai bambini che sembrano avere una risposta del sistema immunitario più efficiente.
"Si potrà sviluppare un test sierologico – spiega Stefano Casola, principal investigator di Ifor – in grado di quantificare le concentrazione di diversi classi di anticorpi anti Sars-Cov2". Una volta sintetizzati, gli anticorpi potrebbero essere replicati in laboratorio ed infusi nei malati. Dopo il via libera del comitato etico, le prime risposte potrebbero arrivare in 6 o 12 mesi.